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UN PO' PER UNO NON FA MALE A NESSUNO; MA NEANCHE TANTO BENE

Nuova speranza. I responsabili delle istituzioni culturali torinesi in coda
davanti all'assessorato attendono la loro razione di "risorse aggiuntive"
Vabbè che sono in vacanza; e che oggi è calato il maestrale, lasciando il mare un cristallo e il cielo una tavola blu; e che ho cose importantissime da fare, tipo preparare il sugo crudo; non mi emozionano i festivalini che saltano, perché è nell'ordine naturale delle cose e se pensavate che tutto andasse bene siete voi gli illusi.
Però dalla città dei due fiumi e delle tante sfighe (quella di oggi, il crollo del soffitto della Sala Rossa, è formidabile...) mi arriva fin qui, nella casa sulla scogliera, la lista della spesa: è il dettaglio di come verranno distribuite le famose "risorse aggiuntive" a lungo promesse dall'assessore Leon, quelle che devono senza ma e senza se salvare i destini della cultura a Torino rimediando ai tagli minacciati nel bilancio previsionale 2017.
Quindi ora mi ritrovo negli occhi non i tramonti (non al momento, almeno, essendo mezzodì) ma comunque un discreto panorama, nonché parecchie decentissime opzioni su come trascorrere il mio tempo; epperò dispongo pure dell'elenco delle assegnazioni degli incrementi di spesa previsti dalla prima variazione di bilancio 2017: un totale di quasi 5 milioni a fronte di maggiori entrate e risparmi per 2.282.000 euro. Preciso che, di tali risparmi, 110 mila euro pesano sulla dotazione dell'assessorato alla Cultura. 
Spero che qualcuno apprezzi se per una mezz'oretta rinuncio alla spiaggia - in verità io detesto la spiaggia, con quella sabbia che ti entra dappertutto - per riportare sul blog almeno le cifre degli "incrementi di spesa" destinati al settore culturale. 
Sono somme che non mi sembrano idonee, oh delusi, a rivolger le sorti di un volgo disperso che nome non ha: in totale al settore cultura vanno un milione e 120 mila in più, a fronte di un taglio del bilancio previsionale 2017 rispetto al consuntivo 2016 di 6,2 milioni. In pratica il taglio anno su anno si assesta sui 5 milioni di euro: resta una lamata non da ridere, a conferma di quanto scrivevo dieci giorni fa nel post "Il paltò di Napoleone". Beninteso: le cifre non sono in assoluto esigue - li dessero a me, festeggerei per tre anni di seguito... - ma neppure risolutive a fronte dell'entità dei tagli inflitti.
Però giudicate voi, a questa poverata ho già dedicato anche troppo tempo.
Sappiate pertanto che, rispetto al bilancio di previsione 2017:
1) Il Teatro Stabile riceverà 350 mila euro in più: gli avevano tagliato un milione, il direttore Fonsatti ha messo in campo risparmi forsennati per 500 mila euro e si diceva speranzoso fin quasi alla certezza che gliene avrebbero dati 500 mila, altrimenti, diceva, saranno guai seri;
2) Il Museo del Cinema riceverà 300 mila euro in più: con il bilancio di previsione 2017 gliene hanno tagliati 600 mila, ha registrato un rosso di 181 mila nel bilancio consuntivo 2016, e un mesetto fa la direttrice Pesenti ha dichiarato che di questo passo il futuro del Museo è incerto;
3) La Fondazione Torino Musei riceverà 200 mila euro in più; con il bilancio previsionale 2017 il Comune le ha tolto un milione e ottocentomila euro, oltre a rifilarle le spese di riscaldamento,  e il presidente Cibrario ha dichiarato che in simili condizioni si rischia la paralisi dei musei;
4) Turismo Torino riceverà 150 mila euro; nel 2016 aveva avuto 915 mila euro, nel bilancio previsionale 2017 gli davano un bel cazzo di niente, zero assoluto.
5) Per il nuovo Sistema Teatro (pardon, Sistema delle Arti Performative) arriveranno 70 mila euro, e qui è grasso che cola: nel 2016 il "vecchio" Sistema Teatro aveva ricevuto 578 mila euro, e il bilancio previsionale 2017 già gliene destinava 696 mila. Altri 70 possono sembrarvi tanti, specie in tempi così grami, ma il Sistema delle Arti Performative è il fiore all'occhiello dell'assessore Leon, strategico per le future politiche culturali dell'amministrazione, e dovrebbe sfamare molte più bocche del precedente;
6) Al Museo della Resistenza andranno 50 mila euro; l'anno scorso gliene avevano assegnati 215 mila, nel previsionale 2017 era crollato a zero euro, e il presidente Marcenaro si era dimesso in segno di protesta; davanti allo scempio, un gruppo di intellettuali torinesi ha lanciato un appello che precedo servirà poco.

That's all folks.
Io scendo a fare un tuffo. Voi salutatemi la città dei due fiumi e della tante sfighe.

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