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FUCINA D'IDEE ALL'OMBRA DEL DUOMO: GUARDATE CHE SALONE INNOVATIVO SI SONO INVENTATI I GENII MENEGHINI


Non avete ancora terminato il Maalox? Bene, allora leggetevi questo ritaglio di Repubblica Milano - di questi tempi preziosa fonte di informazioni on the other side - che "rivela" le innovative e sorprendenti idee messe in campo dai genii dell'ossobuco (anche all'ombra del Duomo i genii pullulano, come da noi) per fare un Salone rivoluzionario e completamente diverso da quello di Torino, che non gli andava più bene perché non era al passo coi tempi.
Beh, lavorone, non c'è che dire.
Sono davvero strabiliato dall'opportunità che sarà offerta al pubblico di "avvicinare i protagonisti della filiera del libro" (non solo di comprare libri, ecchediamine!) fra "incontri, workshop e convegni" (mai visti a Torino, no?); ma ancor più ammiro la creatività allo zafferano dei bauscia, che hanno partorito l'inedita e rivoluzionaria intuizione di trasferirsi anche in città, "fra librerie, biblioteche e locali" (una cosa che al Salone Off di Torino non s'è mai vista, riecchediamine).
E come avrà mai fatto quella mente leonardesca dell'assessore Del Corno a escogitare l'"idea suggestiva" (ah, sì, suggestiva...) di "rendere partecipi i bar", per di più "utilizzando la formula ormai consolidata dell'aperitivo" (altra trovata che si sono inventati loro, neh?) "legandola a iniziative dedicate al libro e alla lettura". A me pare di aver trascorso un numero di ore notevole (comunque eccessivo per il mio fegato) nei bar di San Salvario e Vanchiglia a presentare, intervistare e conversare con scrittori d'ogni risma, sempre per via di quella strana roba che si chiamava "Salone Off", di cui agli editori milanesi importava sega e che adesso la poliedrica immaginazione del Corno definisce "idea suggestiva", in quanto sua. Tutto suo. E se non gli credete se ne va e si porta via il pallone.
E poi la figata  delle feste, e di regalare libri e rose? Il "Sant Jordi" li ha ispirati, quei cosmopoliti. A Torino l'avevano mai visto, figurarsi...
Sono creativi, i milanesi. Ma anche buoni, generosi con i loro vicini deficenti: loro, belle stelle, volevano anche darci la chance di "organizzare la più grande libreria d'Italia", come confida quell'altra bella persona, la Renata Gorgani. Ma va? E Portici di Carte che cos'è, a parere tuo, talentuosa benefattrice? La fiera degli obei obei?
Diciamocela: sono oltre i minimi della decenza. Però hanno un'improntitudine invidiabile.  Motta questa volta, almeno, non può fallire: ha trovato degni compagni di cordata e faranno un Salone bellissimo. Come il corvo con le penne del pavone (pavone fesso, s'intende: non dimentichiamo mai che tutto questo accade perché ce la siamo voluta).

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