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LA CITTA' DEI PINOCCHIETTI: LE QUATTRO "VERITA'" SULLE DIMISSIONI DI VERGNANO

Walter Vegnano: nuova versione sull'addio al Regio
Da questa storia del Regio non si viene fuori. Non che me ne fotta alcunché dei destini della lirica a Torino: preferisco il rock'n'roll. E poi sono in vacanza, e ho cose più serie cui pensare: tipo piantare i pomodori. Ma, come ho già avuto modo di dire, vorrei che almeno si mettessero d'accordo, se proprio devono percularci. 
Allora, ricostruiamo.

La "verità" di oggi: "Vergnano ha deciso il 6 aprile" 

Oggi il Corriere e La Stampa riportano una dichiarazione di Vergnano del tutto innovativa rispetto alla narrazione - seppur confusa - che finora ci è stata ammanita: "Il 6 aprile - dice l'ex sovrintendente - sono stato informato di un fatto nuovo, che per rispetto nei confronti del teatro e dei lavoratori non rivelerò nei particolari, un fatto però che farebbe presupporre, e uso il condizionale perchè c’è un’indagine in corso, che il bilancio consuntivo del 2017 potrebbe non chiudere in pareggio. L’ho appreso venerdì 6 aprile e ho subito telefonato alla sindaca Appendino, che ho incontrato poi il lunedì: di fronte alla eventualità che il teatro potesse non chiudere in pareggio ho deciso di assumermi la responsabilità di questo fatto che non conoscevo fino al venerdì precedente, perchè è così che deve fare un sovrintendente, e ho rassegnato le dimissioni". Vergnano non dice qual è il «fatto nuovo», e aggiunge: "Mi sono assunto politicamente e personalmente la responsabilità perchè è mio dovere rispettare tutto quello che avviene in teatro anche se io ne vengo a conoscenza dopo. Non ho mai detto prima queste cose, ma è importante, per i lavoratori innanzitutto".
In effetti, dice Vergnano a La Stampa, il 30 marzo ci fu un incontro con i sindacati per illustrare il piano treinnale 2018-2020 e in quell'occasione furono presentati dati economici positivi: "Le informazioni che ho dato ai sindacati erano esattamente quelle di cui ero in possesso. E sono le stesse, peraltro, che ho comunicato anche al Consiglio d’indirizzo e all’assemblea dei soci". Il 30 marzo, dunque, Vergnano non sapeva nulla del "fatto nuovo": ovvero, si presume, il "buco" da 1,8 milioni o eventuale altra causa delle sue dimissioni.
Fin qui La Stampa di stamattina. Io non escludo che il "fatto nuovo" possa anche essere un eventuale via libera dell'Appendino a quella "mozione Giovara" (http://gabosutorino.blogspot.com/2018/03/belcanto-e-bel-tacere-un-post-in-lode.html) che rivolterebbe il Regio come un calzino; e che, combinazione, proprio oggi lo stesso Giovara espone a Repubblica con piglio assessorile.
Ad ogni modo: Vergnano il 30 marzo non sapeva nulla ed era ben saldo sulla sua poltrona. Il 6 aprile scopre il "fatto nuovo" e decide di dimettersi.
Però le date non combaciano. E allora vorrei capire, visto che pago il baraccone.

La "verità" del 27 marzo: Vergnano non sa nulla, ma c'è già il successore

Riassumiamo. E' il 27 marzo, tre giorni prima dell'incontro di Vergnano con i sindacati, quando - nella versione odierna - il sovrintendente non sa nulla di "fatti nuovi". La Stampa se ne esce con  una notizia esclusiva: "Per Vergnano sarebbe arrivata l'ora dell'addio... In questi giorni si moltiplicano le voci su una sua uscita anticipata. Passo indietro che - secondo indiscrezioni trapelate dal consiglio di indirizzo - sarebbe addirittura stato chiesto dal diretto interessato".
In questa vicenda La Stampa è sempre stata molto informata. Al punto di sapere già il 27 marzo quello che, a quanto dichiara oggi l'interessato, Vergnano ancora non sapeva il 30. E chi l'ha detto a La Stampa? Qualcuno del Consiglio d'indirizzo.
E difatti lo stesso articolo del 27 marzo riporta una secca smentita di Vergnano: "Io dimissionario? Non mi risulta nel modo più assoluto. Il motivo è presto detto: ho un ottimo rapporto con la sindaca Appendino e lei non mi ha chiesto niente".
Nella stessa pagina del 27 marzo La Stampa pubblica anche un'agiografica biografia di Giancarlo Del Monaco, che le stesse "autorevoli fonti interne al Consiglio d'indirizzo" indicano come predistinato alla successione di Vergnano.
Possibile che Vergnano non sappia nulla il 27 marzo, e continui a non sapere nulla fino al 6 aprile? Qualcosa non  quadra.

La "verità" del 10 aprile: tutti sanno tutto, e cambia il successore

Martedì 10 aprile, il Corriere della Sera pubblica una biografia meno agiografica di Giancarlo Del Monaco; ma quello stesso pomeriggio La Stampa on line - sempre bene informata - scrive che "proprio alla fine della scorsa settimana" (combinazione) quella candidatura "sarebbe stata abbandonata". La Stampa conferma invece l'uscita di scena di Vergnano: "Gli ultimi passi verso le dimissioni si sarebbero svolti negli ultimi cinque giorni con serrati dialoghi tra Vergnano e la sindaca Appendino che ha sempre mostrato di apprezzare il sovrintendente in uscita". 
Negli ultimi cinque giorni? Fammi capire: Vergnano scopre il "fatto nuovo" il 6 aprile e decide di dimettersi. Ma dal 27 marzo si conosce il nome del suo successore. Che viene "abbandonato" non più tardi di martedì 10 aprile, e forse già tra venerdì 6 (ovvero il giorno in cui, secondo le "rivelazioni" odierne, Vergnano avrebbe annunciato all'Appendino di volersi dimettere) e domenica 8.
Non sta in piedi, perdìo. Non sta in piedi da qualunque parte la guardi.

La "verità" del 18 aprile: le dimissioni sono ufficiali, ma è"una scelta maturata da ottobre"

Finalmente, una ventina di giorni dopo l'anticipazione de La Stampa, le dimissioni di Vergnano da ipotesi seccamente smentita diventano un fatto ufficiale. Il 18 aprile l'annuncio. L'Appendino dichiara all'Ansa: "E' una scelta maturata da ottobre ad oggi in modo del tutto condiviso".
Stop. Rewind. Prego? Maturata da ottobre a oggi? Se il 18 aprile Appendino dice che la decisione è maturata "da ottobre a oggi", com'è che Vergnano il 27 marzo dichiara che tutto va bene, e solo il 6 aprile telefona per concordare le dimissioni? Con chi Chiarabella parlava fin da ottobre di dimissioni? Con un altro Vergnano? Magari aveva chiamato per sbaglio quello del caffè. 
E come si inserisce in questo sconnesso cronoprogramma la candidatura di Del Monaco, che La Stampa dà per sicura il 27 marzo e che tramonta, secondo quanto dichiarato sempre a La Stampa, non dopo il 10 aprile? E badate bene: il 18 aprile è già bell'e pronto un nuovo successore, quel William Graziosi che verrà poi votato dal Consiglio d'indirizzo, non senza danni collaterali.

Insomma, ragazzi, è chiaro che qualcuno dice le bugie. O forse tutti. Non so. So soltanto che ne ho le palle piene di vivere in una città popolata di pinocchetti. E ancora una volta vi supplico: se proprio volete dire le bugie, mettetevi d'accordo prima, che almeno stiano in piedi. Così non va: è un perculamento francamente insopportabile. 
Detto questo giusto per non passare da coglioni, voi fate un po' il cazzo che vi pare. Dei vostri truschini mi fotte sega. Io continuo a preferire il rock'n'roll. E i pomodori.

Commenti

  1. Ricevo da un'orchestrale del Regio, Maria Siracusa, e volentieri pubblico:

    Lei se ne fottera’ pure e la capisco, ma noi orchestrali ( non mi esprimo a nome di altri settori) che da anni siamo stati sempre attenti ad essere super professionali, ci siamo fatti mille scrupoli evitando scontri e scioperi ed abbiamo buste paghe da impiegatucci senza aumenti da decenni, facendo tournée ( anche massacranti ) pagate il minimo sindacale , lasciando figli ed anziani in gestione ad altri pur di inseguire la soddisfazione che ci porta la nostra arte , Considerando che siamo dei super professionisti ( selezionati con concorsi molto difficili ) che Abbiamo portato il Nome del teatro regio e di torino , grazie anche all’impegno Ed all’energia Del Maestro Noseda , a livello internazionale con enormi successi e che abbiamo alzato ,grazie allo stimolo costante del Maestro , il nostro livello qualitativo, Adesso ci troviamo considerati meno di niente . Nessuno è mai venuto a spiegarci niente ( tranne un incontro recentissimo privo di sostanziali spiegazioni) e leggiamo solo dichiarazioni inverosimili da parte del nostro Amministratore.. Le assicuro che non staremo a guardare che queste manovre politiche ( trasversali ) e questi incapaci amministratori buttino la nostra professionalità e la nostra dignità nel ...
    parlo a nome mio perché non ho nessun tipo di delega ma le assicuro che molti come me non staranno a guardare ! Ci dovranno spiegare nel dettaglio cosa è successo e che visione hanno per il nostro futuro e se non sarà una visione degna della nostra professionalità Troveremo la forza di ribellarci .grazie in ogni caso per l’attenzione e scusi se la tediamo con queste noiose diatribe che non la interessano più di tanto .. però può restare in attesa di una reazione in vero stile rock da chi non ci sta ! Buona coltivazione di pomodori..

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