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NON CHIEDONO SCUSA MANCO MORTI

Natale coi fiocchi 2016: suggestiva pista di pattinaggio in piazza Carlo Alberto
Hanno la faccia come il culo.
E' questo che mi ha convinto a scriverne.
No, lo dico perché ieri sera, quando dall'ufficio stampa del Comune mi è arrivato il tronfio annuncio intitolato "A Torino un Natale coi fiocchi: le linee guida per la realizzazione dell'evento", lipperlì ho pensato di sbattermene: sono trascorsi sette mesi dal Natale 2016 e ne mancano cinque al Natale 2017 e manco più ricordavo la Madre di Tutte le Minchiate, e ho per la testa cose ben più serie e importanti tipo se andare o non andare a spiaggia e che cosa preparare oggi per pranzo e l'arrivo degli amici e il festone di sabato prossimo; e insomma, mi sono detto, non vale proprio la pena di dedicare a quella poverata un singolo secondo di un giorno perfetto.
Però stanotte mi è montata la carogna ripensando al tono dell'annuncio, alla proterva e spocchiosa boria con la quale lorsignori pretendono di intortarmi facendo finta di niente, come se l'altra volta fosse andata di lusso e adesso, soddisfatti ma non appagati dal bel risultato raggiunto, si apprestassero a scrivere altre pagine di gloria con un Natale coi Fiocchi 2017 più grande e più bello che pria.

L'importanza di chiedere scusa

Vedete, io mica pretendo che siano infallibili e perfetti in tutto ciò che fanno. Ma figuriamoci: questa gente di cui vi sto parlando è gente come tutti noi, sono esseri umani fragili e fallibili e come chiunque ci provano e s'arrabattano e spesso sbagliano; e se fossero dei genii infallibili si sarebbero trovati un mestiere più serio e meglio pagato e non starebbero lì a sbagliare e soffrire e rincorrere minchiate e umori popolari.
Quindi non gliene voglio per la Madre di Tutte le Minchiate, per il Natale coi Fiocchi 2016.
E gli riconosco anche il diritto di ambire alla redenzione, di provarci ancora sperando in un risultato migliore - anche perché è arduo immaginarlo peggiore, benché piazza San Carlo ci abbia amaramente dimostrato che la sfiga non conosce limiti né confini.
Ma santiddìo, chiedere scusa no? Ammettere la minchiata è tanto difficile? Bastavano due righe nel tronfio comunicato. Qualcosa sul genere "consci dei deludenti risultati del Natale 2016 e scusandoci con i contribuenti per il disagio e i danni economici e d'immagine arrecati alla Città tutta, ci proponiamo quest'anno di..." eccetera eccetera.
No, lo dico sul serio. La gente normale, la gente per bene lo fa. Chiede scusa, se sbaglia. Io, se scrivo un'inesattezza, mi scuso. Dico "scusate, mi sono sbagliato, in futuro cercherò di non sbagliare più, ma non sono dio, sono un fragile umano, e sbaglierò ancora, e ancora chiederò scusa". Nessuno è tenuto alla perfezione, tutti siamo tenuti a riconoscere i nostri errori.
Tutti, tranne lorsignori. Quelli non ammettono la minchiata manco sotto tortura. Si arrampicano sugli specchi, fanno gli gnorri, strisciano sui congiuntivi, costruiscono castelli di se e ma e distinguo, e mai, dico mai e poi mai che chiedano apertamente, francamente, onestamente scusa.
Eccheccazzo, ci vuole tanto? Il loro ego ipertrofico glielo impedisce? Hanno un relé che scatta e li ammutolisce quando la lingua tenta di articolare la frase "ammetto di aver sbagliato"?
Dovrebbero imparare, lorsignori, ad ammettere i propri errori. Farebbero finalmente una figura dignitosa. E giuro, il primo politico - uno qualsiasi, di qualsiasi partito - che riuscirà a pronunciare in pubblico, con sincera contrizione, le due paroline magiche "ho sbagliato", avrà il mio voto - che non sarà un granché, ma pochissimi l'hanno avuto, e in altri tempi -, la stima delle persone per bene, un'accresciuta credibilità; è, ciò che più conta, potrà definirsi Umano, e non quaquaraquà.

Adesso che mi sono sfogato la carogna, passiamo al momento comico. Ecco per voi, nello splendore della sua integralità, il mitico comunicato stampa comunale dal titolo "A Torino un Natale coi Fiocchi: linee guida per la realizzazione dell'evento". Spero vi diverta come ha divertito me. Buona giornata dal maestrale.

Le "linee guida" del Natale coi fiocchi: ecco il comunicato municipale

Per le prossime festività natalizie, al fine di coinvolgere turisti e cittadini, la Città realizzerà un armonico e coordinato calendario di attività ("armonico e coordinato"... ingaggeranno Roberto Bolle? NdG) con una proposta di intrattenimento variegata e accessibile a tutti (stento a capire che cosa non sia "accessibile a tutti": uno spettacolo teatrale in polacco sulla cima del Monviso? NdG).
La Giunta Comunale ha approvato oggi le linee guida per la realizzazione di “A Torino un Natale coi Fiocchi” una manifestazione ricca di 
appuntamenti per vivere in un clima di grande fermento (confermo: c'è scritto "grande fermento", NdG) il periodo delle festività: dai tipici mercatini a tutta una serie di iniziative diffuse sul territorio cittadino (ecco, capite che cosa intendo per "chiedere scusa"? Qui bastava aggiungere una frase tipo "... a differenza di quanto è successo lo scorso Natale in seguito a una serie di deprecabili minchiate di cui ci assumiamo la responsabilità e per le quali domandiamo umilmente scusa alla cittadinanza", NdG).
L’amministrazione torinese, che è proprietaria del marchio
(ecco, questo mi entusiasma: i genii del marketing annidati a Palazzo Civico hanno allegramente gettato nel cesso due marchi - Tglff e Torino Jazz Festival - che avevano una loro storia, una loro rispettabilità e pure un loro valore economico; e invece si tengono ben stretta e rivendicano con orgoglio la proprietà del brand più sputtanato d'Europa, NdG), intende identificare un gestore unico a cui affidare la concessione del brand e l’organizzazione dell’evento in programma per al massimo cinque edizioni (3+2) dal 2017 al 2019, con la possibilità di un ulteriore affidamento fino all’edizione del 2021, previa verifica del preciso e puntuale rispetto delle condizioni prescrittive del capitolato di gara (altrimenti saranno cazzi serissimi: avete visto le severe sanzioni inflitte a quelli dell'anno scorso? Ancora ridono per lo spavento... NdG). 
Il nuovo soggetto sarà scelto attraverso una procedura aperta (in effetti l'anno scorso è stato un papocchio inenarrabile, e comunque era più facile entrare nella setta del Drago Nero, NdG) che garantisce una maggiore concorrenza fra i partecipanti nazionali ed europei (immagino: magari ci provano pure il Clan dei Marsigliesi, la Spectre e i Templari, NdG) e con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per la Città di Torino (se come riferimento prendono il bando del 2016, basterà offrire tre bustine dei calciatori e un cesto di mele e per la Città di Torino sarà già un affarone galattico, NdG).
L’organizzatore dell’evento dovrà garantire una significativa presenza - almeno il 50% - di espositori con oggetti di produzione artigianale (non costruiti in serie) i cui articoli tipici siano riconducibili alla tradizione natalizia e a distribuire sul territorio gli appuntamenti di carattere ludico ricreativo sportivo (vi giuro, è il testo autentico del comunicato: non sto inventando neppure una virgola, NdG)
.
I luoghi individuati per ospitare i mercatini di Natale e la pista di pattinaggio sono piazza Solferino, piazza Castello, piazza Santa Rita e almeno un’area tra il Cortile del Maglio e lo Spazio Ex Incet nella zona esterna (immagino le lotte a coltello fra i bancarellari per accaparrarsi una postazione all'ex Incet, NdG).
Un’attenzione specifica andrà rivolta alla realizzazione dell’allestimento: nel bando saranno indicate delle regole precise per quanto riguarda la linea grafica ("linea grafica" è geniale: non so cosa significhi, ma è geniale, NdG) che dovrà essere dedicata (dedicata? NdG) e sapersi armonizzare con le caratteristiche della manifestazione oltre che con le architetture delle aree interessate (il giudizio sarà affidato ai raffinati esteti municipali che sette mesi fa esaltavano i graziosi allestimenti del campo profughi in piazza Castello, NdG). Anche per questo è stato attivato un percorso di confronto con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio che ha consentito di concordare e formalizzare gli spazi prescelti e le regole di allestimento richieste al gestore, al fine di garantire un elevato livello qualitativo, architettonico ed estetico (Santa Luisa Papotti, in te confidiamo noi deboli figli di Eva: veglia su di noi e sulle nostre piazze auliche, NdG).


P.S. In una prima versione di questo post citavo "Alessandro Bolle". Intendevo ovviamente Roberto Bolle, il danzatore. Ho sbagliato. Ho corretto l'errore. Chiedo scusa. 
Visto? Non è difficile.

Commenti

  1. Purtroppo è nella natura delle cose: se passi tutta la tua vita a studiare marketing, pensi che il marketing possa risolvere qualunque cosa; e non associare mai alcunché di negativo alle cose che vuoi promuovere è una delle regole del marketing. Se poi magari c'è anche un po' di insicurezza e di complesso del primo della classe (dover essere sempre perfetti come base della propria autostima), chiedere scusa o ammettere errori di qualsiasi genere diventa impossibile; nei rari casi in cui ciò avviene, avviene di nuovo in modo artificiale, solo per un calcolo di immagine.

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  2. già ma vuoi mettere la "novità" dei mercatini ?

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