Passa ai contenuti principali

IL NATALE FINISCE A TARALLUCCI E VINO

Lo spirito del Natale passato: il suggestivo mercatino di corso Marconi, uno dei desaparecidos delle feste di fine anno
Per la serie "Com'è finita".

Ricordate l'ultima puntata della comica epopea del Natale coi fiocchi? Eravamo rimasti alla fase del "facite 'a faccia feroce", con il Comune che si bullava di trascinare in tribunale i talentuosi organizzatori della Cat per costringerli a pagare 40 mila euro di danni e penali, e gli "artigiani" della Cat che minacciavano a loro volte di chiedere 100 mila euro di danni al Comune. Nel mentre, la procura indagava.
Poi, di tanti strepiti atti a impressionare il popolaccio bue s'è persa memoria.
Apprendo la nuova (e forse definitiva) puntata della bega dalla cronaca che ne fa, sulla sua pagina Fb, una consigliera Pd, Chiara Foglietta. Ella ieri ne ha chiesto conto tramite interpellanza all'assessore Sacco, lo sventurato che si è beccato sui denti la genialata orchestrata con la consueta perizia dal rinomato Gabinetto della Sindaca, come egli stesso ebbe modo di confermarmi lo scorso 21 marzo

Avendo io allegramente bigiato la seduta di ieri del Consiglio comunale (mica posso trascorrere la mia vita al tabarin...), devo ricorrere a tale fonte per chiudere definitivamente uno dei capitoli più ridicoli della storia recente (e anche meno recente) di Torino.
Cito quindi testualmente la Foglietta, ma
 qui è linkato anche il video con l'intervento della consigliera e la controreplica dell'Assessore Triste, per consentire al cortese lettore di verificare personalmente.
"L'organizzatore dell'evento, la Confederazione Artigiani Torino e provincia, meglio conosciuta con il nome di Cat, aveva vinto la gara indetta dalla giunta Appendino per l'allestimento di spazi e animazioni natalizie nello scorso dicembre.
L'assessore Alberto Sacco a gennaio aveva ammesso in Aula, in risposta a un'interpellanza presentata dalla minoranza, che in effetti si erano verificate una serie di mancanze per le quali sarebbero state applicate delle penali. Spettacoli spostati o mai realizzati, orari non rispettati. Una festa a metà, un danno d'immagine per la nostra città.
Parlando di cifre, il Comune ha, quindi, richiesto a Cat 10.500 euro per inadempienze contrattuali, 30 mila euro per danno d'immagine, 15 mila euro per il valore della concessione del servizio.
Il 22 marzo il Comune ha ritenuto concluso il procedimento a Cat con una lettera che prevedeva il pagamento entro 15 giorni di 10.500 euro.
Questi soldi sono entrati nelle casse del Comune? La risposta è No.
E le altre cifre richieste che fine hanno fatto?
Continueremo a vigilare"
.

Ecco, bravi: voi vigilate pure, se vi garba.
Io che sono un vecchio disincantato confermo fino a prova contraria quello che già il 17 gennaio, a minchiata coi fiocchi ancora bella calda, scrivevo con facile preveggenza: "Seeee, voglio vedere la settimana dei tre giovedì che riusciranno a far sganciare un centesimo a quelli della Cat".

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la