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REGIONE: 44,5 MILIONI ALLA CULTURA, PIU' SOLDI AL TEATRO E UN BANDO PER I CONTRIBUTI


Per l'assessore Parigi si preannuncia una discreta annata
Nel precedente post ("Sedute segrete e prese per il culo") vi ho spiegato perché finora non vi ho mai offerto puntuali resoconti delle sedute della Commissione cultura regionale. In genere preferisco parlare soltanto di ciò che vedo con i miei occhi e sento con le mie orecchie. 
Non appena avrò risolto la mia pacata discussione con il signor Consiglio Regionale, state pur certi che mi premurerò di produrre cronache per quanto possibili attente ed equanimi.
Nel frattempo, colto da un insolito eccesso di spirito di servizio, ho deciso di offrire da oggi ai lettori un piccolo servizio aggiuntivo: poiché le sintesi delle sedute sono pubblicate sul sito del Consiglio regionale (http://www.cr.piemonte.it/infoint/risultatiRicercaSedute.do), mi costa poco agevolarvi copiandole e incollandole qui sul blog.
Lo faccio anche perché, di quando in quando, capita di trovarci persino qualche buona notizia, sicché la smetterete di dire che non mi va mai bene niente.

Un'inconsueta buona notizia 

Ad esempio, nel report dell'ultima Commissione regionale cultura, quella del 23 febbraio scorso, si parla della tormentata vicenda del nuovo appalto dei servizi alla Reggia di Venaria (e lì non ci trovo niente di particolarmente consolante), ma anche dei fondi destinati alla cultura nel bilancio di previsione 2017-2019: e che cosa scopro? Che sarebbero previsti un po' di soldi in più rispetto all'anno scorso; in particolare, se il bilancio passerà, il teatro dovrebbe ottenere l'agognato "aumento", proprio come speravano gli operatori. Per arrivare a un simile inconsueto exploit pare - dico pare - che si sia speso il Chiampa in persona: in tal caso comincio a credere ai miracoli.
Riporto quindi il testo del report così come pubblicato sul sito, senza ovviamente certificarne l'attendibilità dei contenuti, non avendo potuto assistere al dibattito. Declino inoltre ogni responsabilità in merito ad eventuali errori di ortografia, grammatica e sintassi: questi resoconti non li scrivo io e non correggo testi altrui.
Un appunto metodologico: l'anonimo estensore non identifica gli assessori e i consiglieri con nome e cognome. Dovrei quindi risalire al titolare della licenza, e precisare chi è l'assessore a questo o a quello, e chi è il consigliere, e altri stress che neppure mi sogno di sobbarcarmi. Va dà sé che con "Assessora" alla Cultura si intende la Parigi, questo è facile. E di chi siano gli altri me ne fotto democraticamente.
Ad ogni modo: eccovi i due punti salienti della seduta della Commissione regionale cultura del 23 febbraio secondo il resoconto pubblicato dalla Regione.

Informativa dell'Assessora alla Cultura in merito alla situazione della gestione del Consorzio La Venaria Reale.

L’Assessora alla cultura svolge una breve informativa in merito alla gestione degli appalti per i servizi del Consorzio della Venaria. Riferisce che la società aggiudicataria ha assunto tutti i lavoratori che erano in servizio alla reggia, così come previsto dalla clausola sociale, trasformando il loro rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Ha poi riconosciuto ai dipendenti un compenso orario lordo fra i 15,80 ai 16,20 euro, che al netto delle imposte è di circa 7,90 euro, superiore, precisa, alle tariffe applicate ad altri dipendenti dei musei torinesi. La maggiore criticità è rappresenta dal numero di ore assegnate ad ogni dipendente poiché molti lavoratori sono part time. Una Consigliera di minoranza domanda a quanto ammonta il numero di ore ipotizzato dal Consorzio della Venaria da assegnare ad ogni dipendente. L’Assessora alla cultura, riferisce che il monte ore totale, stimato attualmente per la gestione dei servizi alla Venaria, è di 109.850 ore, da ripartire su base individuale. Auspica poi che il Consorzio in occasione del decimo anniversario dell’inaugurazione della Reggia di Venaria, riesca ad ampliare le attività e quindi anche il numero di ore dei dipendenti ora in servizio presso la Reggia.

Espressione del parere consultivo, del DDL n. 237: "Bilancio di previsione finanziario 2017-2019", per le materie di competenza della commissione.

Interviene l’Assessore all’ambiente per illustrare unicamente i capitoli di spesa inerenti l’attività degli ecomusei. Segnala che i capitoli n. 152562 e 186980 confermano la loro spesa storica per l’esercizio 2017 e i successivi 2018/2019 con un importo annuale di 500.000,00 euro.
Interviene quindi l’Assessora alla cultura per illustrare le spese del bilancio di previsione inerenti il comparto. 


Riferisce che il totale delle risorse per il comparto cultura ammontano a euro 44.469.657,90 (mi pare proprio in crescita rispetto al recente passato, NdG). Segnala le maggiori voci di spesa con l’entità di risorse stimata:
Museo regionale di Scienze naturali registra 624.508,70 euro di risorse, di cui 80.000,00 per la sicurezza dei luoghi di lavoro (se poi riescono pure a riaprirlo non sarà mai troppo presto, NdG).
Sistema bibliotecario e bibliografico regionale 1.600.000 euro circa
Minoranze linguistiche riferite (trasferimenti statali alla Legge 482/1999) 370.000 euro;

Sacri Monti (oneri del personale e gestione corrente) 2.500.000 euro;

Promozione attività culturali per la realizzazione di iniziative di rilievo regionale come previsto dalla l.r. 58/1978 e sostegno agli enti e le istituzioni e le associazioni con cui vigono apposite convenzioni circa 27 milioni di euro.

Promozione dello spettacolo (teatro) 1.300.000,00 euro (nel 2016 erano 977 mila euro, quindi direi che è andata di stralusso, NdG).
Contributi a enti istituti, fondazioni ed associazioni culturali di rilevante interesse regionale riferiti alla recente l.r. 13/2016, 780.000 euro, che consentiranno la riapertura di un bando dopo 25 anni.
Sono chieste alcune delucidazioni in merito al capitolo dedicato alle convenzioni con gli enti e quali siano i beneficiari.
L’Assessora riferisce che al momento sono in corso trattative con i territori di Alessandria, Vercelli e Biella per la costituzione di Fondazioni culturali da inserire nell’apposito capitolo delle convenzioni e garantire a queste un’erogazione costante dei contributi.
Interviene l’Assessora a cui competono le deleghe cooperazione internazionale, diritto allo studio universitario e politiche dei giovani che le illustra nell’ordine di cui sopra. In merito alla Cooperazione internazionale riferisce che rispetto alla precedente legislatura sono state ripristinate le risorse che erano state azzerate e che gli interventi in tale ambito sono sempre connessi alle politiche per l’emigrazione ed al sostegno per un ritorno volontario degli immigrati stessi. L’entità di risorse totale a disposizione per l’esercizio finanziario 2017 ed i successivi è di 335.000,00 euro per interventi nelle aree povere del mondo ed in particolare in Senegal, in Costa d’Avorio e nell’area del Sahel.
In merito al Diritto allo studio universitario riferisce che la cifra complessiva a disposizione è di 31.987.000,00. Precisa che sono confermati gli obiettivi già individuati con particolare attenzione alla copertura totale alla richiesta di borse di studio. L’Assessorato sta poi riconsiderando la qualità dei servizi offerti agli studenti come il quello della ristorazione, della residenzialità e delle sale studio. Tiene poi a sottolineare che i trasferimenti statali per l’università sono aumentati a 10 milioni di euro, proporzionalmente all’incremento dei fondi regionali e che l’Osservatorio e gli Atenei saranno maggiormente coinvolti nell’individuazione delle scelte di programmazione universitaria.
In relazione alle politiche per i giovani riferisce che le risorse disponibili si attestano intorno ai 500.000 euro, di cui almeno 350.000 di trasferimenti statali riferiti a vecchi accordi di programma.
Gli interventi regionali sono finalizzati alla costruzione del nuovo portale “Piemonte giovani” e per ripristinare la rete degli “Informagiovani” e dei centri di aggregazione giovanile.
Tiene poi a precisare che è stato avviato un percorso partecipato con gli enti locali ed i centri di aggregazione volto a rivedere la legge regionale di riferimento e approvare uno strumento di legge in grado di intercettare più efficacemente le esigenze dei giovani.

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