Passa ai contenuti principali

MUSEO DI SCIENZE, NUOVA SCADENZA: GIUGNO 2017

Quando non so più come darle il tormento, chiedo all'Antonellina Parigi quando riaprirà il Museo di Scienze Naturali. Ieri era uno di quei giorni. Mi ero annoiato a morte agli Stati Generali della Cultura, così all'uscita dal Regio l'ho abbrancata e le ho fatto la solita domanda. Con l'espressione rassegnata di una sant'Agnese davanti al rogo, Antonellina mi ha aggiornato sulle ultime traversie. Spera - e sottolineo spera - che entro giugno prossimo si possano almeno riaprire gli uffici per il personale. La riapertura al pubblico invece è già fissata al 2018, nero su bianco fra i 38 obiettivi dei direttori generali della Regione da raggiungere entro quell'anno. Ma, mi dice Antonellina, per completare l'opera servono ancora 1,2 milioni, e di 'sti tempi e 'sti bilanci non è che li trovi sotto il materasso. 
Mi sono premurato di chiedere se al momento le collezioni sono abbandonate a se stesse, o se qualcuno se ne prende cura, almeno per l'ordinaria manutenzione - muffe e parassiti in un museo di scienze naturali possono fare più danni di una tromba d'aria. Parigi mi garantisce che i conservatori vigilano sull'integrità dei reperti.
Contemporanea alla riapertura sarà, almeno nelle ambizioni parigine, la nascita della nuova Fondazione, il Polo Museale Scientifico, che riunirà in un'unica entità, oltre a quello di Scienza Naturali, anche i quattro musei universitari (Anatomia, Lomboso, Antropologia e Astut)

Chiuso da tre anni, tre mesi e dieci giorni

Il Museo di Scienze è chiuso dal 3 agosto del 2013, in seguito all'esplosione di una bombola che danneggiò parte del pianoterra. Subito dopo l'incidente, l'allora assessore Coppola parlò di riapertura entro sei mesi, massimo un anno. Ovviamente non accadde nulla, se non che nel novembre dello stesso anno 2013 eravamo già alle raccolte di fondi. Notate che di per sé i danni dell'esplosione non erano gran cosa, tant'è che il "cratere" (beh, un buco...) è stato già riparato. Nel marzo 2015 finalmente fu bandito un concorso per la progettazione di alcune parti del Museo, A ottobre di quell'anno Antonella Parigi mi disse che pensava di riaprire entro la primavera del 2016. Al momento, passando davanti ai portoni sbarrati del Museo, in via Giolitti, non noto traccia di cantiere. Ma forse dentro è tutto un fervere di opere.

Commenti

  1. A maggio i soldi c'erano. Le elezioni comunali alle porte. Ora bisogna trovare ancora 1,2 ml. Boh... Mi sono riletto i post del 15 ottobre 2015, del 15 maggio 2016 e poi quello del 30 maggio stesso. Un sospetto non le viene? Forse Antonell[in]a ci prende un po' per il naso? Perché a esser preso in quel modo come lettore mi piace punto. E si rischia di passare un po' per babbioni quando i buchi delle narrazioni assessorili sono peggiori di quelli di uno studente principiante (e svogliato) di un corso di story-telling di second'ordine.
    P.S. dal favoleggiato erigendo Polo museale scientifico, partita per migliori sponde Asproni (e quindi se qualcuno lo vorrà prendere in carico) è già sparito il Museo della frutta?

    RispondiElimina
  2. La tranquillizzo: il Museo della Frutta èprevisto, semplicemente non l'ho citato per sciatteria mia. Per il resto, io riferisco. Se lei ritiene come lettore che la prenda per il culo, non mi legga. Non è obbligatorio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non penso che sia lei, cronista delle dichiarazioni di Parigi, a prendermi per il naso - preferisco metafore meno corrive al turpiloquio così disinvolto -: ho scritto male e me ne scuso. La leggo perché i suoi post hanno contenuti interessanti, sono a volte brillanti e divertenti, parlano di argomenti che mi stanno a cuore. Buona giornata

      Elimina
    2. Vogliamo il museoooooo!!!!! (Valentina, 8 anni)

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la