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INCREDIBILE! MASSIMA DIFFUSIONE! ECCO I TESORI CHE GRECO E CHRISTILLIN CI NASCONDONO!

Mai più senza: come ho potuto vivere finora senza vedere una quintalata di questi irrinunciabili capolavori dell'Antico Egitto?
Ieri al Museo Egizio ho fatto una scoperta e voglio subito condividerla con il consigliere Fabrizio Ricca della Lega Nord e con i suoi colleghi Carbonero (Ln) e Greco Lucchina (Ncd), nonché Marrone (FdI) e Liardo (Ndc), che di recente hanno mostrato una spiccata vocazione per la museologia e l'egittologia. 
Scatola di montaggio: fatevi il vostro piccolo egiziano
La scoperta riguarda le migliaia e migliaia di reperti che il Museo diretto da Christian Greco e presieduto da Evelina Christillin non espone (colpevolmente, sostiene Ricca), bensì conserva nei magazzini. 
Sottratti alla vista dei torinesi. Salvo poi pretendere di trasferirne una parte in un nuovo museo. A Catania, figurarsi...

Una tenebrosa vicenda

Riassunto delle puntate precedenti. Alcuni consiglieri comunali - e più di tutti Ricca, sempre avido di conoscenza - s'erano assai sdegnati quando avevano appreso che l'Egizio (come qualsiasi altro museo al mondo) non mette in mostra che una piccola e scelta parte delle sue collezioni, e conserva il resto per l'appunto in capaci depositi, inaccessibili al popolo sovrano. La sconcertante scoperta era avvenuta a seguito della proposta del sindaco di Catania di spostare parte di quel materiale nella sua città, aprendo così una "filiale" dell'Egizio in Sicilia.
Una non basta: un po' di statuette, ricco assortimento
Il prode Ricca s'è subito adoperato contro la "spoliazione" dei piemontesi ad opera degli infidi siculi; e a tutela del sacrosanto diritto dei suoi elettori di approfondire le loro conoscenze egittologiche. Nel corso di un epico intervento in Consiglio comunale ha chiesto che l'Egizio venga immediatamente ampliato, così da poter esporre tutto - ma proprio tutto! - ciò che possiede.
In subordine - poiché ampliare l'Egizio non è semplice come aggiungere una stanza abusiva alla casetta di campagna - il prode Ricca pretende che si trovino a Torino (non a Catania, per carità!) nuovi spazi espositivi. Secondo Ricca il posto ideale sarebbe la Reggia di Venaria. 
Inutile fargli notare che i reperti che i musei conservano in magazzino in massima parte sono ripetitivi e interessano soltanto gli studiosi, mentre non avrebbero nessuna attrattiva per il pubblico. Non si fa mica fregare da certe argomentazioni da salotto della collina, il prode Ricca. "Se il direttore Greco non è in grado di esporre tutto, cambi mestiere", ha dichiarato con piglio accademico.

Una casuale scoperta 

Questi poggiatesta erano i cuscini degli egizi. Tutti più o meno uguali (come i nostri...)
Ciò che né Ricca né io sapevamo è che il povero Greco, a tutela del suo posto di lavoro, ha già creato una mini sezione, in un corridoio soppalcato del Museo, dedicata giustappunto ai depositi. Lì chiunque può vedere - a campione - che cosa si conserva nei magazzini. Ci sono capitato per caso, ieri, guidato da una gentile amica, dopo aver visitato la mostra "Il Nilo a Pompei".
E' stata un'illuminazione. Mi si è parata innanzi una lunga fila di vetrine, scaffali traboccanti di materiali di scavo, diligentemente separati per generi: una vetrina è ricolma di frammenti d'iscrizioni, una di poggiatesta, una di statuette turchesi, una di statuette di legno, una di braccia di statuette, una di gambe di statuette... 
E certo, queste statuette votive farebbero la loro porca figura nella Galleria di Diana
Non c'è ombra di dubbio che le folle si accapiglierebbero, per poter ammirare un centinaio di statuine azzurre alte circa 15 centimetri e tutte identiche, esposte con cura nella Galleria di Diana. E che dire dell'emozionante visione di una bella quintalata di frammenti lapidei della dimensione di un sasso?

Il vile gombloddo

Cavolo, mi sono detto: ha ragione Ricca! Quante inestimabili meraviglie ci sono negate? Centinaia, forse migliaia di braccini in legno giacciono nei magazzini segreti dell'Egizio: capolavori sottratti al godimento del popolo e riservati agli occhi privilegiati di Greco e Christillin e dei loro amici, che nelle loro notti di baccanali vanno a contemplarseli irridendo i cittadini che mai potranno bearsi di tanta bellezza.

Commenti

  1. Tutti i musei del mondo, soprattutto quelli con una lunga storia, espongono meno del 10% del materiale che possiedono, e non per chissà quale motivo perverso, ma perché i musei hanno diverse finalità: per esempio, quella della conservazione (per cui si tiene tutto) e quella didattico-espositiva (per cui necessariamente si espone solo una parte).
    Per quanto riguarda musei con una storia di parecchi secoli, come l'Egizio di Torino, il cui primo nucleo risale alla metà del XVIII secolo, questo è particolarmente importante. In questi musei, esiste una specifica disciplina detta "archeologia museale", che consiste proprio nel considerare i depositi dei musei come un vero "scavo" archeologico, dove si studiano reperti (decine, centinaia di migliaia...) normalmente accumulati con criteri di classificazione obsoleti, etichettatura incerta, provenienza a volte sconosciuta.
    Questo, ripeto, in tutti i musei del mondo; e da sempre; e tutti l'hanno sempre saputo.
    Tranne quelli che questa mattina hanno scoperto che dal rubinetto rosso esce l'acqua calda.

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