Passa ai contenuti principali

CIRCOLO E SALONE A PALAZZO CISTERNA: TORNA A GALLA IL PROGETTO

"Vieni, Giovanna, che ti sistemo io". Fassino e Milella
I giornali oggi si occupano del vecchio progetto di trasferire a Palazzo Cisterna il Circolo dei Lettori e il Salone del Libro, per contenere le spese d'affitto di due enti. Ve ne avevo parlato l'11 ottobre scorso nel post "Circolo e Salone a Palazzo Cisterna, Milella ci sta", che vi linko. Se andrà in porto non sarà prima del 2017. E ciò rende assai ipotetica l'ipotesi, perché prima di quella data non si può escludere, quanto meno in Comune (e anche per la Regione non v'è certezza), un cambio della guardia con conseguenze non calcolabili sulle politiche pubbliche, comprese quelle culturali.
L'idea era venuta fuori ai tempi di Portici di Carta: voluta da Fassino per non sobbarcarsi la gestione dell'immobile ereditato dalla vecchia Provincia, e gradita al Chiampa che vorebbe risparmiarsi l'affitto di Palazzo Graneri. C'erano stati l'ok della presidente del Salone, Milella, in piena spending review; e una disponibilità (non entusiasta, a parer mio) del Circolo.  Rispetto ad allora non emergono vere novità, e restano le criticità: in particolare per il Circolo, che a Palazzo Cisterna - dicono i conoscitori dello stabile - non disporrebbe una sale grande come l'attuale per gli incontri di maggiore richiamo. Fassino accenna anche al trasferimento a Palazzo Cisterna di altre non meglio definite "istituzioni culturali": resta il mistero su quali possano essere, visto l'imminente trasloco di massa al Polo del 900 - che stando agli annunci dovrebbe essere inaugurato entro febbraio

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la