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BANDI E INTERPELLANZE: UNA STORIA ALLA CDC


Angela Larotella con Fassino
In vista della campagna elettorale, in casa Cinquestelle il bando tira moltissimo. Oltre all'interpellanza sul rinnovo dell'incarico di direttore del Museo del Cinema ad Alberto Barbera (che arriva oggi in Consiglio comunale), la candidata Appendino (e il suo collega ma non più amico Bertola) ne hanno presentata un'altra ("Il Segretario della Fondazione per la Cultura e il nuovo bando (troppo) dettagliato") che vi linko qui. Sempre di bandi si discute, quindi; stavolta di quello per la carica di Segretario Generale della Fondazione per la Cultura. Carica ad oggi ricoperta da Angela Larotella.

Interpellanza ad personam

Lo specifico, e faccio il nome, perché altrimenti non si capisce. Le disquisizioni in punta di diritto sulla formulazione del bando, infatti, si traducono in linguaggio pedestre con un semplice interrogativo, decisamente ad personam: non sarà mica che il bando è scritto su misura di Angela Larotella, che ovviamente aspira a succedere a se stessa?
Certo che sì. Ma è anche scritto su misura di chiunque debba rivestire quella carica: in particolare, è difficile negare che "3 anni di esperienza nel fundraising oppure 5 anni come dirigente in strutture pubbliche o private" siano un requisito assai utile per perseguire i fini ("diffusione e la valorizzazione della cultura attraverso un’attività integrata di fundraising per progetti e realizzazione degli stessi, in accordo con le linee guida delle politiche culturali della Città di Torino") della Fondazione.
Capite perché io non sono un tifoso dei bandi? Perché comunque vada prestano il fianco a critiche e sospetti. Siamo italiani mica per niente: pronti insieme alla furberia e al complottismo. A seconda della nostra personale convenienza, agiamo male noi, o pensiamo che agisca male l'avversario.
Ciò detto, fate i bandi se volete. E l'opposizione faccia le pulci: è suo dovere.

Un po' di accuratezza, please

Ma chiederei sommessamente a lorsignori tutti (opposizione compresa) di fare il loro mestiere con un minimo di accuratezza.
Tipo scrivere con criterio bandi e interpellanze.
Esaminiamo questo caso in particolare.
Premessa: non viviamo a Disneyland, e la storia della Fondazione per la Cultura la conosciamo bene, luci e ombre. Sappiamo anche le traversie di Angela Larotella, moglie del sovrintendente del Regio Walter Vergnano e vicinissima a Fassino. Né ignoriamo le critiche alla Fondazione.
Però c'è il bando. Di questo si deve discutere, adesso.
Appendino fa il suo mestiere, e cerca di scovare le magagne. Braccialarghe farà il suo e cercherà di dimostrare che magagne non ce ne sono. Sarà un bel match: per come la vedo io, magari Larotella s'è pure fatta il bando su misura, però è un bando su misura di chiunque voglia ricoprire quella carica, e dunque siamo di fronte a un cane che si morde la coda. Se la sbrighino loro.

Testi a confronto: obblighi e facoltà

Ma anch'io faccio il mio mestiere, e chiedo precisione a tutti, in particolare alla diligente Appendino. Non ha senso scrivere nell'interpellanza "Prima di procedere a tale selezione pubblica è necessario, a norma di Statuto, verificare che nessun dipendente di ruolo dell'Amministrazione Comunale sia interessato a ricoprire tale incarico", quando nello Statuto medesimo l'articolo 15 in realtà recita che "il Segretario Generale può essere nominato dal Consiglio Direttivo tra persone di comprovata professionalità ed esperienza nell'ambito delle attività svolte dalla Fondazione, individuato anche tra il personale direttivo del Comune di Torino, tramite procedura pubblica secondo le modalità in uso nella Pubblica Amministrazione. Nel bando pubblico dovranno essere altresì precisati i compiti, i poteri, la natura, la qualifica, la retribuzione e la durata dell'incarico". Ovvero: il Consiglio Direttivo può (non "deve": facoltà, non obbligo) nominare il Segretario scegliendo semplicemente fra "persone" capaci di assolvere a quell'incarico. Tra queste persone - mi sembra un'interpretazione accettabile dello Statuto - ci possono essere anche dei dirigenti (non personale generico, dirigenti) del Comune.

Bando e concorso: non siamo a scuola

Quanto poi ai criteri valutazione, nello Statuto non è indicata una procedura: mentre il bando specifica che "La Fondazione per l’esame dei curricula formativi e professionali dei candidati nominerà una commissione che valuterà le attività professionali e di studio idonee a evidenziare il livello di qualificazione professionale acquisito nell’arco dell’intera carriera, e le attività specifiche rispetto all’incarico da ricoprire, fermo restando che l’affidamento dell’incarico avverrà a insindacabile valutazione del Consiglio Direttivo della Fondazione".
In effetti non vedo riferimenti alle "prove scritte o orali" invocate nell'interpellanza sulla scorta di una non meglio identificata "procedura amministrativa" (cito il testo pentastellato: "Pur essendo obbligatorio secondo la procedura amministrativa, nel bando pubblicato sul sito della Fondazione per la Cultura non sono specificati i criteri, quali ad esempio prove scritte, colloqui orali, materie oggetto di prova, punteggi e metodo di scelta e di valutazione delle domande pervenute").
Ma non mi risultano altri bandi che prevedano per i candidati il compitino in aula come agli esami di maturità: non è capitato - per citare due casi recenti - a Christian Greco per l'Egizio, né a Carolyn Christov-Barkargiev per Rivoli-Gam. Né ad altri. Probabilmente (ipotizzo io, nella mia ignoranza amministrativa) i pentastellati confondono un bando con un concorso pubblico: sapete, quella spiacevole situazione per cui cinquemila candidati si trovano al Palasport a sostenere una prova scritta per dieci posti da vigile urbano. Sono cose diverse: nei bandi per i vertici culturali, a quanto ne so io, la valutazione la fa una commissione ad hoc esaminando i curricula ed eventualmente i progetti.

Non fate le cose alla cdc 


Ripeto: io non sono un esperto in materia. Gli esperti dovrebbero essere lorsignori. Dovrebbero essere precisi e farmi capire tutto, non confondermi le idee.
Io non voglio fare la maestrina dalla penna rossa. Ma mi ci tirano. Dato che vorrebbero amministrarmi, credo proprio di poter preventivamente pretendere da costoro la massima accuratezza negli atti amministrativi: compresi un bando e un'interpellanza, che non possono essere tirati via alla cdc, tanto per fare.
Insomma: blaterate tutti di "amministrazione trasparente", e poi ogni volta che fate qualcosa mi tocca passare delle ore su internet per verificare, cercare di capire, sciogliere garbugli e rintracciare testi e documenti. Insomma, pensate che io non abbia di meglio da fare? Posso chiedere, in cambio del mio voto e dei miei soldi, un servizio accurato e affidabile?
Grazie.

Bonus track: a proposito di cdc

Aggiungo una notazione buffa: nell'ordine del giorno del Consiglio comunale di oggi è previsto anche l'esame della mozione dei consiglieri Viale (pd) e Trombotto (Sel) intitolata "No all'ipotesi dell'Arabia Saudita come ospite d'onore del Salone del Libro 2016".
E una bella mozione contro la distruzione di Cartagine, no?
L'ipotesi di invitare l'Arabia Saudita è morta definitivamente il 6 ottobre. La mozione fu presentata il 25 settembre, e poi, evidentemente, si sono dimenticati di ritirarla. La burocrazia ha fatto il suo inesorabile corso, ed eccoci qui, il 21 dicembre, con l'ormai surreale mozione bella pronta per un'approfondita discussione.
Alla cdc, appunto.

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