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BELLE NOTIZIE/1: PER FORTUNA C'E' TORINO SPIRITUALITA'

Odio questi giorni meschini; odio l'impasto di faciloneria e presunzione che ha generato il caos; e odio l'intera triste vicenda del Salone del Libro. La odio perché il ridicolo m'offende; e perché è un gorgo che trascina, e che mi distoglie da altre, più felici notizie.
Così, in questo pomeriggio di mezzo sole, mi concedo pochi minuti per rimediare a tante disattenzioni. Ad esempio: hanno presentato Torino Spiritualità, e io manco ho scritto una riga. Che farci? E' il circo mediatico, bellezze. Così il tempo è passato, e Torino Spiritualità incombe: già sabato cominciano gli eventi di "avvicinamento". Il mio silenzio è imperdonabile; tanto più che in passato Torino Spiritualità mi ha donato tanti bei momenti. Me ne dolgo, faccio ammenda e se non altro - la mia pigrizia è leggenda - copio e incollo il comunicato stampa. Così, a titolo di minima riparazione.

Il comunicato stampa

L’undicesima edizione di Torino Spiritualità, in programma da mercoledì 23 a domenica 27 settembre e dedicata al tema dell’impasto umano, è un’occasione per scoprire i tanti significati, le implicazioni meno evidenti e l’attualità di ciò che chiamiamo spiritualità. L’emergenza umanitaria dei migranti ne è l’esempio più evidente: quando decine di migliaia di esseri umani senza più nulla da perdere decidono di rischiare la vita anche solo per la speranza di un futuro migliore e si gettano stremati ai confini del “primo mondo”, è inevitabile sentirsi chiamati all’appello come uomini, come creature che per loro stessa natura non possono restare indifferenti alle sofferenze dei propri simili. Per questo, fin dall’inaugurazione, il Festival invita a riflettere sull’impasto umano che unisce tutti gli esseri umani, dai più fortunati ai disperati che muoiono sulle nostre frontiere.

Mercoledì 23 settembre (ore 18, Chiesa di San Filippo Neri, in collaborazione con La Stampa), la lezione di apertura di Torino Spiritualità è una domanda rivolta a ognuno di noi: Cosa muove gli uomini? I giornalisti Mario Calabresi, Domenico Quirico e Niccolò Zancan, con l’aiuto delle fotografie di Giulio Piscitelli, invitano il pubblico a interrogarsi sui drammi che costringono a migrare e sul senso di disagio e paura che spesso proviamo di fronte a questo fenomeno, incapaci di fare i conti con le sue cause e soprattutto con la consapevolezza che nel passato di ogni società oggi benestante vi sono state miserie e guerre dalle quali fuggire.

Alessandro Barbero, protagonista a Sarzana, il 25 è al Circolo
Da questa riflessione sui legami profondi e dimenticati che ci uniscono a coloro che consideriamo “altri”, venerdì 25 gli storici Alessandro Barbero e Alessandro Vanoli prendono le mosse per spiegare come quei migranti che alcuni considerano “barbari” siano una fondamentale iniezione di vitalità: Il bisogno della barbarie (ore 21, Circolo dei lettori, Sala Grande) è una reazione al senso di immobilità e senescenza che più volte nella Storia ha favorito l’ingresso di forze sociali e culturali nuove, nonostante da millenni i barbari siano sinonimo di devastazione e diversità, specchi della paura e dell’odio per ciò che viene da lontano. Quando arrivano in genere un mondo finisce e un altro ha inizio: in alcuni casi, non è che la soluzione migliore alla ricerca di un senso, di un’identità. Tanto che nella sua poesia Arrivano i barbari Costantino Kavafis scrive: “E adesso, senza barbari, cosa sarà di noi? Era una soluzione, quella gente”.

Una volta che “quella gente” è arrivata, iniziando il difficile e controverso percorso dell’integrazione, qual è il modo migliore di interagire con le sue differenze? Cristina Gabetti e Massimo Gramellini, entrambi impegnati nel giornalismo e nella scrittura, domenica 27 propongono una scommessa: La gentilezza funziona? (ore 10.30, Teatro Gobetti). Benché il senso comune ci dica che le persone tendono all’egoismo e che gentilezza e solidarietà sono rare, in realtà è esperienza di molti che essere gentili fa sentire meglio, è persino gratificante. Ma allora perché non riusciamo ad esserlo così spesso quanto vorremmo? In questo dialogo la spiritualità prende la forma dell’accoglienza e dell’attenzione verso il prossimo, che invitano necessariamente i singoli e le società ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Responsabilità nei confronti anche del nostro Pianeta: un ospite che in miliardi di anni ha fatto tanto per l’uomo, il quale negli ultimi due secoli ha ricambiato con devastazioni naturali, alterazione del clima, estinzioni di massa. Per questo domenica 27 Padre Alex Zanotelli porta a Torino Spiritualità Il grido della Terra (ore 16, Teatro Gobetti): a lungo l’uomo ha sfruttato le risorse dell’ambiente incurante delle conseguenze, anche su altri esseri umani. Ora è necessario capire cosa l'uomo può fare per una casa tanto bisognosa di cure, prestando orecchio al suo grido e imparando a riconoscere in esso anche il grido dei poveri, che dell'indifferenza verso il pianeta sono le prime vittime.
Rimediare ai danni causati alla natura e, nella delicata catena che tutto lega, alle comunità più povere, prendere a cuore la sorte dei migranti e riconoscerli come parte integrante delle nostre società: tutto questo significa tornare a riflettere sul nostro impasto, su ciò che dovrebbe animarci ma che forse stiamo dimenticando. Così, sabato 26 (ore 15.30, Teatro Gobetti) lo scrittore e critico d’arte John Berger insieme alla giornalista e saggista Maria Nadotti richiamano l’attenzione sulla percezione falsata e frammentata che abbiamo del mondo e che rende difficile conservare uno sguardo complessivo sugli altri come su noi stessi. Scrivere al buio è il titolo del loro dialogo e il simbolo dell’oscurità artificiale in cui brancoliamo, sempre più distanti gli uni dagli altri a dispetto dell’apparente iper-connessione quotidiana. Occorre capire come fronteggiare lo smarrimento di un’esistenza percepita a frammenti, così che anche gli esseri umani possano riacquistare piena dignità e significato.

Analogo è l’auspicio dell’incontro con Enzo Bianchi, fondatore e priore della Comunità di Bose, Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze, nell’ambito del ciclo Scuola di Otium (sabato 26, ore 20.30-22.30, Circolo dei lettori, Sala Grande, a pagamento con prenotazione obbligatoria, per info e riduzioni torinospiritualita.org). Nella riflessione si maturano consapevolezze alle quali occorre restare fedeli, nonostante il disorientamento del mondo, che cambia velocemente e impone nuove sfide, talvolta indugiando in un pensiero debole o nichilista. Per questo perseveranza e coerenza sono cruciali: senza di esse non c’è possibilità di cammino comune, di appartenenza, di speranza per il futuro. Avere convinzioni salde garantisce un’identità non mutevole e unifica anche la nostra anima, donando la libertà di decidere di noi stessi.

Ed è una decisione estrema quella presentata dalla filosofa Michela Marzano insieme alla compagnia Teatrodilina nella lezione-spettacolo Gli artisti della fame. Una lezione e un monologo su Un digiunatore di Kafka (sabato 26, ore 17.30, Teatro Carignano, a pagamento, info su torinospiritualita.org). Se nel racconto del celebre scrittore il protagonista considera il proprio digiuno come un’opera d’arte e una sfida, Michela Marzano coglie lo spunto dell’atto creativo dell’uomo per riflettere sulla scelta dell’ascesi corporale e della privazione autoimposta come estrema e paradossale espressione di libertà.

Un’altra testimonianza intensa di autodeterminazione è raccontata da Padre Antonio Menegon e Angela Volpini, che con Marilène Ghanem domenica 27 raccontano La seconda nascita: concepire se stessi (ore 16, Chiesa di San Giuseppe): un viaggio nella fede, iniziato per Angela Volpini a 7 anni, con la prima di numerose altre visioni mariane, e condotto all’insegna del desiderio di colmare il divario tra dover essere ed essere, tra fedeltà ai modelli e fedeltà a se stessi. Sul confine tra mistica e cristianesimo, un dialogo sulla bontà originaria dell’essere umano e sul valore del libero arbitrio.

I PROGETTI SPECIALI
Eppure l'hai fatto poco meno di un dio - Un salmo, sei lezioni
Ogni anno Torino Spiritualità invita alcuni ospiti a condurre una riflessione ispirata da un testo sacro. Nell'edizione 2015 il punto di partenza è il verso del Salmo 8 Eppure l'hai fatto poco meno di un dio. Quali caratteristiche segnano in modo inequivocabile la differenza tra natura terrena e divina? Quali elementi definiscono il nostro “essere umani”? A rispondere, l'attore Alessandro Bergonzoni con una lezione sull'arte, il teologo Vito Mancuso che riflette sullo stupore, lo scrittore e giornalista Pietrangelo Buttafuoco che affronta il tema dell’infelicità, il magistrato Gherardo Colombo che si misura con la vertigine del dubbio, il priore della Comunità monastica di Bose Enzo Bianchi che si interroga sul significato del termine “umano” e il filosofo spagnolo Fernando Savater che sviluppa il tema della dittatura del tempo. Sei lezioni distribuite tra il 25 e il 27 settembre tra Teatro Carignano e Teatro Gobetti.
Fatti di terra, guardiamo le stelle
Non capita spesso di ascoltare un reading di letteratura russa nella cornice di un cimitero monumentale o di assistere a uno spettacolo tra suoni, parole e visioni sotto la volta di un osservatorio astronomico. Accade con Fatti di terra, guardiamo le stelle, progetto in due puntate realizzato con il contributo di Giubileo per la Cultura. Il percorso si apre venerdì 25 alle ore 18 presso il Cimitero Monumentale di Torino con Paolo Nori impegnato nella lettura di pagine tratte da La morte di Ivan Il'ič di Lev Tolstoj e si conclude nella serata di sabato 26 nella cupola Planetario digitale del Parco Astronomico di Pino Torinese con lo spettacolo Le stelle rispondono. Viaggio astrale per voce, musica e pianeti, una poetica esplorazione degli infiniti spazi dell’universo inseguendo i nomi di stelle, buchi neri e galassie insieme a Orlando Manfredi & Gatto Ciliegia vs il Grande Freddo.

ASPETTANDO TORINO SPIRITUALITÀ (19-20 SETTEMBRE)
Nel fine settimana che precede il festival sono previste otto Camminate spirituali, percorsi (distribuiti tra sabato e domenica) per lasciarsi sorprendere dall'incanto delle montagne. Tra rifugi, laghi, volte stellate, santuari e vette alpine, riemerge il filo che connette l'essere umano e la natura: con lo scrittore Ugo Cornia, il musicista e attore Alfredo Lacosegliaz, l'antropologo Adriano Favole, i musicisti Catafolk, il giornalista e alpinista Pietro Crivellaro, il teologo Ermis Segatti, lo scrittore Enrico Camanni, la camminatrice Linda Cottino, lo scienziato Jacopo Pasotti, il gruppo musicale Paranza del geco, il teologo spagnolo J.P. Hernandez. Le camminate spirituali sono realizzate in collaborazione con Dislivelli e Torino e le Alpi.
A Torino invece, nella serata di sabato 19 settembre al Tempio Valdese, il teologo Stefano Giannatempo esplora le pagine del Piccolo Principe tra spiritualità e teatro, mentre domenica sono due gli appuntamenti serali: alle 17.30 al Circolo dei lettori, prendendo spunto dal libro Abolire il carcere di Luigi Manconi, incontro con l'autore, Gustavo Zagrebelsky, Giovanni Torrente, Vito Mancuso. Alle 21 al Teatro Carignano, lo spettacolo di danza indiana bharatanatyam con Shiva Ananda Lahari (nell’ambito della XXII edizione del festival Il Sacro Attraverso l’Ordinario, in collaborazione con MAO Darbar India in Danza e MITO Settembre Musica).

GLI INCONTRI E LE LEZIONI IN PROGRAMMA
Autore de Il Libro Tibetano del Vivere e del Morire e fondatore dell'associazione Rigpa, Sogyal Rinpoche è uno dei maggiori maestri buddhisti contemporanei, conosciuto per l’abilità nel trovare un punto di contatto tra antica saggezza e mondo moderno, atteso per una lezione il 25 settembre al Teatro Alfieri. A Torino anche Matthew Fox, fondatore dell'Institute of Culture and Creation Spirituality (venerdì 25 settembre), l’eminente maestro buddhista Khenpo Sodargye Rinpoche (giovedì 24 settembre), il giornalista e scrittore Corrado Augias (venerdì 25 settembre), i rabbini Rav Haim Cipriani e Rav Giuseppe Laras (giovedì 24 settembre), lo psichiatra Giacomo Dacquino (sabato 26 settembre) e il coreografo belga Alain Platel (sabato 26 settembre).
Tra gli altri ospiti, il teologo, biblista e divulgatore delle Sacre Scritture padre Alberto Maggi che ne I pranzi di Gesù racconta un Gesù inedito, scomodo commensale, giovedì 24 settembre; lo studioso statunitense Jonathan Gottschall autore di Il professore sul ring, che nell’incontro Fighters siete pronti?, sabato 26 settembre, è intervistato dal critico d’arte Luca Beatrice sul fascino della violenza e racconta la sua insolita esperienza di accademico e combattente di arti marziali miste; la tensione che spinge l'uomo a superare se stesso staccandosi quasi letteralmente dalla dimensione “terrestre” è invece protagonista dell’appuntamento con Maurizio Zanolla, pioniere dell'arrampicata libera noto come Manolo, intervistato dallo scrittore e alpinista Enrico Camanni sabato 26 settembre (in collaborazione con il festival Le Parole della Montagna - Smerillo Spiritual Festival); è poi dedicato all’enciclica di Papa Francesco Laudato si' e al grido della nostra Terra ferita l'intervento del missionario comboniano Alex Zanotelli, domenica 27 settembre.

I DIALOGHI
Riflessioni a più voci, con protagonisti della contemporaneità che si confrontano su argomenti e punti di vista diversi, si aprono giovedì 24 settembre con un incontro sulla capacità di convivere con l’assenza delle cose che ci vengono a mancare o che attendiamo invano. Partecipano gli scrittori Philippe Forest, Mauro Covacich e Giorgio Vasta. Sempre giovedì, un incontro dedicato alla figura del monaco viaggiatore Thomas Merton e alla sua straordinaria vita spesa alla ricerca della verità. Intervengono Mario Zaninelli e Antonio Montanari.
Venerdì 25 settembre il teologo Paolo Curtaz e il musicista rock Francesco Lorenzi, leader della band The Sun, mettono a confronto gli imprevisti esiti dei rispettivi percorsi umani nel dialogo Conversione a U, in programma presso la Chiesa di Gesù Nazareno, mentre gli storici Alessandro Barbero e Alessandro Vanoli dialogano sul “bisogno delle barbarie”, prendendo ispirazione dalla celebre poesia Arrivano i barbari di Costantino Kavafis.
Sabato 26 settembre, nell’appuntamento Osservate più spesso le stelle, il filosofo spagnolo Fernando Savater e il giornalista Michele Serra prendono le mosse dallo splendido testamento del teologo russo Pavel Florenskij per interrogarsi su cosa si possa insegnare e cosa valga davvero la pena imparare, mentre lo scrittore e critico d’arte John Berger dialoga con Maria Nadotti su come l’uomo possa fronteggiare lo smarrimento di un mondo sempre più percepito a frammenti. Restituiti al mondo. Un capitale con interessi è invece il titolo dell’incontro tra l'ex detenuto e oggi affermatissimo attore Salvatore Sasà Striano (Gomorra, Cesare deve morire) e lo scrittore Maurizio Torchio moderati da Michela Murgia nel Museo del Carcere “Le Nuove”. E ancora, dell'esperienza di Peppino Impastato e del coraggio di impegnarsi anche a rischio della propria vita si parla con i giornalisti Salvo Vitale e Pino Maniaci, entrambi in prima linea contro la mafia.
Domenica 27 settembre la giornalista Cristina Gabetti e il giornalista e scrittore Massimo Gramellini incrociano punti di vista professionali e personali sul tema della gentilezza e sulla sua reale “utilità”; il filosofo e giornalista Armando Massarenti e lo scienziato Luca Bonfanti, moderati dal giornalista Marco Filoni, ripercorrono casi di cronaca e smontano luoghi comuni per rispondere alla domanda “la scienza fa bene?”; nell’appuntamento La seconda nascita. Concepire se stessi la mistica Angela Volpini, protagonista di oltre 80 apparizioni mariane, e il religioso Antonio Menegon mettono a confronto fedeltà ai modelli esterni e fedeltà a se stessi; nella suggestiva cornice del MAO Museo d'Arte Orientale gli studiosi Carla Gianotti e Aldo Tollini si soffermano sul concetto buddhista di impermanenza del corpo; l’anglista Nadia Fusini e il critico teatrale Nicola Fano percorrono le pagine di Shakespeare alla ricerca di una definizione dell’uomo:capolavoro” o “quint’essenza di polvere” (in collaborazione con Fondazione TPE), mentre Vito Mancuso e la storica delle religioni Maria Chiara Giorda, insieme agli studenti dell'Università di Torino, provano a definire quale logica – il caso o l'armonia? - muove le vite umane.

GLI SPETTACOLI
Le musiche e le danze di tradizioni lontane e il loro stretto rapporto con la trascendenza e la spiritualità sono protagoniste di due appuntamenti di grande suggestione: i monaci tibetani del monastero di Tashi Lhunpo sono al Carignano la sera di giovedì 24 settembre con un evento scandito da canti ancestrali, rituali in maschera, preghiere e invocazioni in cui il valore culturale incontra la sacralità di una tradizione antichissima. La sera di sabato 26 settembre a rendere magica l’atmosfera del Carignano pensano invece i canti sufi delle Deba Mayotte, tredici donne tra i 16 ai 62 anni, vestite di bianco e viola, con le mani decorate dall'henné, tutte provenienti dalle isole di Mayotte nell’Oceano Indiano, che con voci e tamburi conducono a un'ipnosi dolce e sensuale (in collaborazione con Associazione Culturale Musica 90).
Davvero la pesantezza è terribile mentre la leggerezza è meravigliosa? Torino Spiritualità prova a rispondere a questa domanda nel reading tratto dal capolavoro L'insostenibile leggerezza dell'essere (teatro Carignano, venerdì 25 ore 21). Negli inediti panni di Milan Kundera, un carismatico Fabrizio Bentivoglio rivela al pubblico il volto enigmatico della leggerezza e il suo declinarsi in dubbio, tradimento, sensualità. Il progetto è una produzione del Circolo dei lettori, ideato e curato dalla regista Roberta Lena, riduzione letteraria della scrittrice Valentina Diana, sonorizzazioni di G.U.P. Alcaro, disegni del satirista Roberto Perini.
Altri reading portano sulla scena gli scrittori Francesco Piccolo con il suo Momenti di trascurabile (in)felicità e Sandro Veronesi con Non dirlo, un'indagine sul Vangelo di Marco, imperscrutabile, potente e raffinata macchina da conversione di scintillante modernità. Mistero e trascendenza anche nel dialogo immaginario che si svolge tra Papa Benedetto XVI e un misterioso e implacabile ospite in Renuntio Vobis, dello scrittore Sergio Claudio Perroni.
Inediti intrecci di linguaggi e scenari nella performance che vede lo scrittore Antonio Pascale, lo scienziato Amedeo Balbi e il musicista Riccardo Sinigallia misurarsi con il rapporto tra libertà e materia. Filosofia e teatro sono invece gli strumenti per esplorare l'enigmatica essenzialità del celebre racconto di Franz Kafka Il digiunatore, con la partecipazione della filosofa Michela Marzano e della compagnia Teatrodilina. La vita di Felicia Bartolotta, mamma di Peppino Impastato, e la sua lotta per vedere riconosciute l'innocenza del figlio e la colpevolezza dei carnefici sono al centro di Il mare a cavallo, spettacolo intenso e tagliente con Antonella Delli Gatti per la regia di Luca Bollero su testo di Manlio Marinelli. Si rinnova in fine la collaborazione con Torinodanza, che porta alle Fonderie Limone l'ultima produzione del coreografo Alain Platel, En avant, marche!.

E ANCORA…
Tra gli altri appuntamenti da non perdere: Biblioteca vivente. Storie di riti di passaggio, l’incontro con il progetto “libri umani” che torna a Torino Spiritualità dopo il grande successo della scorsa edizione, questa volta in un condominio del quartiere torinese di San Salvario.
Athos – I colori della fede è invece la mostra del fotografo greco Stratos Kalafatis allestita a Palazzo Saluzzo Paesana, accompagnata da una tavola rotonda sulla spiritualità che si può respirare nei luoghi sacri, con la partecipazione dell'artista, del giornalista Giorgio Boatti, del priore di Bose Enzo Bianchi, del prete ortodosso padre Iosif Restagno, di frate Antonio Belpiede e di un monaco della Repubblica Monastica di Monte Athos.
In programma anche altre tre esposizioni: la mostra fotografica Addomestica la tua tigre di Marco Galliero, la mostra di grafica Il volto e la maschera presso il Circolo culturale polacco Polski Kot e il Foyer del Teatro Carignano e, presso gli spazi di NH Collection Piazza Carlina, l'allestimento di sculture Trasmutazioni. Oltre l'uomo e la materia, a cura di Francesca Canfora.
Nelle tavole rotonde si parla di Donne migranti e percorsi di cambiamento con Giuseppina Corrias, Daniela Fargione, Paola Marchi, Betina, Lilan Prenz, Aida Ribero, Luisa Ricaldone, in collaborazione con il Concorso Lingua Madre, de La creazione dell'uomo nelle diverse tradizioni spirituali (in collaborazione con il Centro di Scienze Religiose Peterson e l'Università di Torino), della Spiritualità senza Dio (con diversi studiosi, tra cui i filosofi Giovanni Leghissa e Vinicio Busacchi e i sociologi Luigi Berzano e Gian Antonio Gilli), del Menù dell'Ultima Cena con Mariachiara Giorda, Sara Hejazi, Generoso Urcioli e Marta Berogno, di credenze religiose e pratiche pastorali con Giuseppe Bonazzi, Bruno Manghi, Marta Margotti, don Ermis Segatti, di arte e silenzio con gli studioso di scienze tradizionali orientali Gabriele Goria e Maria Roberta Cappellini.
Sono inoltre previsti appuntamenti in collaborazione con i centri buddhisti torinesi associati all’UBI, che proporranno negli spazi del Polo culturale Lombroso 16 Di terra e di stelle, tre intensi giorni di incontri per approfondire la conoscenza della loro tradizione spirituale; con il festival Prix Italia, che ospita nella sede del Centro Produzione Rai l'incontro Nessuna vita scorre uniforme. Raccontare storie partendo dalle persone; con il Comitato Interfedi della Città di Torino, con COREIS (Comunità Religiosa Islamica) Italiana, con la spiritualità protestante, con la Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII, con la Pastorale per la Cultura della Diocesi di Torino (ospite lo scrittore Christian Raimo), con i Missionari della Consolata, con il gruppo Insieme per la Pace, con l’Eremo del Silenzio, con la fede Bahai, con gli Artisti di San Filippo Neri, con Marte Jail Concept Store, con l’Associazione Triciclo.
L'orizzonte si amplia anche al cinema con la rassegna Italia, oggi, in collaborazione con il Centro Nazionale del Cortometraggio.
E non mancheranno neppure appuntamenti rivolti ai più piccoli: una serie di laboratori tra manualità e narrazioni e la festa in piazza Carignano a cura di Fondazione Paideia, con il live painting dell'artista Coco Cano.

LA SCUOLA DI OTIUM: L'ARTE DI ESSERE UMANI
La complessità della vita contemporanea richiede luoghi e tempi in cui dedicarsi alla formazione del sé, parentesi naturali per sentirsi padroni del proprio pensiero e del proprio agire. La Scuola di Otium offre spazi privilegiati dove trovare nuove forme di ascesi e interrogare la propria capacità di “essere umani”. Le lezioni saranno condotte da storici, filosofi, teologi, artisti, religiosi. Gli appuntamenti sono con Gianluca Magi sull'I Ching, il libro cinese dei mutamenti, Matthew Fox sul rapporto tra corpo e spirito, Shantena Augusto Sabbadini sulla fisica del Tao, suor Giuliana Galli, Mariachiara Giorda e Sara Hejazi sulle regole monastiche e il vivere essenziale, Dominique Decavel sullo yoga non duale del Kashmir, Riccardo Di Gianni e Jacopo Pacifico sulla meditazione indiana, lo chef Giovanni Allegro sul tema “cucinare per lo spirito”, Enzo Bianchi su fedeltà e convinzioni, il gruppo Costruire bellezza su restauro e trasformazione, Rita Mattioli e Mirella Zanarini con un percorso sensoriale tra lieviti, assaggi e impasti), Marina Borruso e i suoi “maestri d'acqua” con due laboratori di meditazione condotti presso le piscine di QC Termetorino.

TORINO SPIRITUALITÀ IN REGIONE
A NOVARA
Nei giorni del festival la città di Novara ospita per la prima volta una selezione di appuntamenti targati Torino Spiritualità: si inizia giovedì 24 con la lezione di Corrado Augias, seguita venerdì dall’intervento dello psichiatra Eugenio Borgna sulla necessità di comunicare, sabato dal già citato dialogo a tema scientifico tra Armando Massarenti e Luca Bonfanti, domenica dalla lezione di Silvia Vegetti Finzi e infine lunedì da una lezione di Giulio Giorello.
AD ALBA: L'ESSERE UMANO E IL SILENZIO
Torino Spiritualità torna per il terzo anno nella città di Alba. Gli appuntamenti sono con il priore di Bose Enzo Bianchi, con il cantautore Gianmaria Testa, con lo psichiatra Luciano Fico e con la rappresentazione de Il Calapranzi di Harold Pinter (eventi a cura di Associazione Intonando).

Torino Spiritualità è un progetto del Circolo dei lettori, con il sostegno di Regione, Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Teatro Stabile, il contributo dei partner Giubileo per la Cultura, Ersel, Codebò, la collaborazione dei partner tecnici Lago, EXKi, Sparea, Caffè Vergnano, Aboca, Hotel Victoria, ITS Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, Mirafiori Motor Village, QC Termetorino, la media partnership di La Stampa e Rai Radio3.

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