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VENARIA VERSO LA RIVOLIZZAZIONE: NE' MTV DAYS NE' REAL MUSIC, MA C'E' IL CINEMA ALL'APERTO. WOW!

Il consiglio di lettura di Gabo è sempre lo stesso
Stamattina ho letto la notizia dell'ennesima martellata sui testicoli che questa ridicola città si è appioppatta cacciando gli Mtv Days dalla Reggia di Venaria. Sulle prime non volevo scrivere nulla, tanto ero incazzato. Ma non per il fatto in sé: ho sempre considerato la Reggia di Venaria una location poco adatta agli Mtv Days.

Motivazioni imbarazzanti

Sono incazzato per il modo (zitti zitti senza dir niente a nessuno: è l'ultima moda, a Torino) e soprattutto per le motivazioni: un delirio di noncuranza, superficialità, pressapochismo e spocchia che mi fa tremare per il futuro della Reggia. Ma come fai a dire che gli Mtv Days "hanno registrato una perdita economica"? Ventimila euro di sbilancio a fronte di una immensa visibilità su tutti i media più seguiti dal pubblico giovane vi paiono troppi? E allora cosa mi dite dei duecentomila euro che il Comune di Torino sciala per pubblicizzare (senza risultati esaltanti) il suo sventurato Jazz Festival?

Cancellato anche il Real Music Festival

Poi mi sono accorto che sui giornali manca l'altra bella novità escogitata dal leonardesco neodirettore Mario Turetta. Quest'anno alla Reggia non ci sarà neppure Real Music, il festival estivo che - per un'intuizione del mai abbastanza rimpianto Vanelli - negli anni passati aveva portato a Venaria alcuni fra i più bei nomi della musica pop jazz e folk, e migliaia di spettatori paganti.

Ma Turetta ha un'ideona rivoluzionaria: il cinema all'aperto!

Ma niente paura, lo sceltissimo (da Franceschini) direttore dichiara: "Bisogna cambiare. Faremo altre iniziative".
Oh già. Turetta ha un piano B davvero strabiliante: il cinema all'aperto! Wow! Proprio così: l'innovativa proposta di Venaria per l'estate 2015 sarà - mi dicono - una rassegna cinematografica all'aperto. Qualcosa di davvero inedito, che equiparerà la Reggia alle migliori piazze di paese. L'industre Turetta ci sta alacremente lavorando.
Intanto fanno il Festival degli Orti, ecchediamine. Che non si dica che da quelle parti ci sono braccia sottratte all'agricoltura.
Dev'essere questo l'astuto piano che la presidente Zini mi aveva annunciato come "la fase 3.0 della Reggia. Immagino che la fase 4.0 sarà la demolizione dell'ingombrante edificio.

Ma si sapeva che finiva così

Non mi stupisco per nulla. Pur senza essere un veggente, lo avevo scritto sei mesi fa ("Turetta e l'eredità di Vanelli", 17 dicembre 2014), quando già girava il nome dell'allora direttore regionale per i Beni culturali come successore di Alberto Vanelli. Sottolineavo i rischi di quella candidatura, e concludevo così: "L'incubo di chi vede la faccenda sotto questa luce è che anziché arrivare alla "venarizzazione" del Castello di Rivoli, si finisca con "rivolizzare" Venaria". Ecco. Quod erat demonstrandum. La rivolizzazione di Venaria è cominciata.

Mario Turetta la saprà anche lunghissima sulla tutela dei beni culturali, ma a quanto pare non sa nulla su come farli rendere. Niente di strano, trattandosi di un alto funzionario governativo abituato ad aspettare a piè fermo i soldi dal ministero. Un ministero che peraltro dei soldi se ne frega, al punto da rinunciare agli incassi di una domenica al mese nei musei statali giusto per consentire al ministro per caso Franceschini di pavoneggiarsi con l'unica trovata (populista e dannosa) che ha sfornato dacché occupa, per esigenze di partito, una poltrona per la quale è costituzionalmente inadatto.

Il regalino del prepotente Franceschini

A dire il vero il ministro per caso un'altra genialata niente male l'ha avuta: per togliersi dai piedi Turetta, ha preteso di piazzarlo alla direzione della Reggia. La Regione voleva scegliere il direttore a mezzo bando.
Stendiamo un velo pietoso su come vengono gestiti i bandi in questa Chinatown dei gianduiotti. Ma davanti alle minacce del Franceschini, il prode Chiampa non ha saputo far altro che piegare la testa e trangugiare il rospo, assecondando un atto di infantile prepotenza che nei paesi civili implicherebbe le immediate dimissioni dell'insolente ministro.

Intelligenti? No grazie

L'unica idea saggia che avevano partorito, fra tutti, era tenersi Vanelli come consulente: ma se la sono subito rimangiata, perché Vanelli faceva il gradasso 
Qualcuno spieghi all'allegra brigata che le persone intelligenti non si preoccupano di baciare le terga a lorsignori. Altrimenti, che persone intelligenti sarebbero?

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