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DOPO IL NO DI FRANCESCHINI: PER L'EXPO NIENTE QUADRI MA MINCHIATE TANTE


Sempre più difficile: questo non ce lo danno...
Oggi Sua Eccellenza Franceschini, assecondando il parere del direttore degli Uffizi (figurarsi se Cuor di Leone non dava ragione a quelli di Firenze...), ha pronunciato un no definitivo alla proposta di Vittorio Sgarbi di esporre alla Reggia di Venaria, in occasione dell'Expo, la Nascita di Venere di Botticelli. Non mi aspettavo altro, dal ministro della Cultura per caso. L'Eccellenza italiana ha dettato pure una regola nuovissima: "Le opere non si spostano, si spostano i visitatori". Affermazione lapidaria che non mancherà di avere straordinari contraccolpi nel mondo delle grandi mostre d'arte internazionali, semmai il mondo delle grandi mostre d'arte internazionali avesse contezza dell'esistenza di Franceschini.
...questo nessuno (a parte Sgarbi, forse) sa dov'è...
Il sagace Sgarbi aveva capito l'aria che tirava e due giorni fa aveva già rilanciato, proponendo che alla Venaria anziché la Venere vada la "nuova Maddalena in estasi", quella recentemente accreditata a Caravaggio da Mina Gregori, la maggiore studiosa del Merisi. La proposta di Sgarbi è che il dipinto vada in tre diverse location italiane, coprendo l'intero periodo dell'Expo.
...e questo si sbriciola solo a guardarlo
Questa, per cronistica precisione, è  la testuale dichiarazione di Sgarbi, così come l'ha riportata dal Giorno: "L'ipotesi è di partire dalla Venaria Reale, dove la Maddalena di Caravaggio potrebbe sostituire la Venere di Botticelli che gli Uffizi hanno deciso di non prestare, nostante il milione di euro offerto da Torino (un milione di euro? Ohnnossgnur! Ndr). Poi il dipinto, un olio su tela, potrebbe arrivare a Milano, nei mesi centrali dell'Expo, e infine spostarsi a Roma, alla Galleria Borghese».
E' evidente che Sgarbi sa qualcosa che io non so: a quanto risulta infatti agli ignoranti come me dalla lettura dei quotidiani che hanno di recente dato notizia della nuova attribuzione, l'autentica Maddalena in estasi riconosciuta dalla Gregori apparterrebbe alla "collezione privata di una famiglia europea che pretende l’anonimato per non doverla relegare nel caveau di una banca".
Quindi, dove andiamo a prenderla, nel caso, la benedetta Maddalena? A questo punto io propongo di esporre l'Arca dell'Allenza. Davvero, viviamo in un'epoca straordinaria.
Una valida alternativa: alla Reggia farebbe un figurone
Naturalmente, volendo esibire a Torino durante l'Expo un capolavoro di richiamo mondiale, l'opzione più logica sarebbe quella proposta qualche giorno fa da Fassino, e cioé esporre nuovamente l'Autoritratto di Leonardo, magari con un sostegno promozionale un po' più serio di quello - debolino - sciorinato in occasione della mostra in corso alla Biblioteca reale. Voglio dire, qualcosa che superi la cinta daziaria. Com'è noto, l'Autoritratto è assai delicato, ed esporlo comporta rischi e problemi tecnici: tuttavia, Fassino ha detto che chiederà una deroga speciale al suo amico Franceschini, di cui fu sostenitore alle primarie del 2009 per la segreterai del Pd, primarie poi vinte da Bersani. Ma se io fossi Fassino non ci conterei troppo. La considerazione che Franceschini ha per Torino è nota: basti ricordare che ignora addirittura l'esistenza del Museo Nazionale del Cinema, ed è convinto che il cinema italiano sia nato a Roma. Quanto alla sua lungimiranza in materia di politiche culturali, questo blog ha raccontato appena due settimane la straordinaria storia dell'Armata Barracciu, che da sola vale, quanto a creatività, più dell'intera opera letteraria del magico Franci.

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