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UN FESTIVAL INNOVATIVO: A COMINCIARE DAGLI SPONSOR

Il professor Riccardo Viale
E restiamo in tema di soldi che mancano. Ne ho scritto stamattina su TorinoSette, ne ho scritto sul precedente post "Il Salone al Lingotto" e insomma la questione preoccupa molti: sia quelli che di cultura campano e rischiano di ritrovarsi a spasso, sia quanti temono la fine del bel sogno. Eppure c'è chi ancora oggi, in pieno 2014 di fame e miseria, mentre manca la certezza di poter preservare istituzioni e rassegne importanti e consolidate, s'inventa a raffica nuove e più stravaganti iniziative.
No, tranquillizzatevi, non è la solita sparata contro le trovate dell'assessore Braccialarghe - che pure or ora ha presentato "Torino incontra Berlino", manifestazione "all year long" di cui pochi sentivano la mancanza; ma che ha un suo significato in relazione a "Gioca Toret", il nuovo inno cittadino firmato da Max McMorte, laddove afferma che "da quando c'è Pierino / si sta come Berlino / ma nel '63".
Però no, nella storia che voglio raccontarvi Braccialarghe non ha colpe. E la storia è questa.

La sera andavamo da Fassino

L'altra sera Fassino convoca uno scelto manipolo di maggiorenti: mi risulta che ci fossero, oltre all'assessore Braccialarghe, i rettori dell'Università e del Poli, l'ex sindaco Castellani, Profumo, rappresentati dello Stabile e del Museo del Cinema, e altri ancora. Vuole che ascoltino la proposta del professor Riccardo Viale, ex direttore dellIstituto Italiano di Cultura a New York e presidente della Fondazione Rosselli. Viale - presumo con la Fondazione Rosselli - molto ambirebbe di creare a Torino, per il 2015, un "Festival dell'Innovazione" con due caratteristiche principali: sarebbe una specie di "Davos della Conoscenza", e costerebbe una fucilata di soldi. Dicono - ma stento a crederci - circa un milione e seicentomila euro. Ripeto: un milione e seicentomila euro.

Il progetto: un consesso di saggi

Ora, io la riferisco così come me l'hanno raccontata. Ma non penso che possa davvero essere. Diciamo che è un mio esercizio intellettuale che ho partorito stanotte dopo aver visto in tivù "Cowboys dello spazio". Si tratterebbe di convocare in città i maggiori pensatori del mondo, chiuderli in private stanze e farli ragionare dei massimi sistemi. Il frutto dei loro ragionamenti verrebbe quindi presentato a primarie imprese europee e americane, onde sollecitare la nascita di nuove iniziative, presumo economiche. Infine, alcune delle idee partorite da dotti e sapienti verrebbero esposte al popolo - pardon, al pubblico - che avrebbe anche modo di "interagire", magari "votando" le proposte che giudica migliori. Migliori di che, scusatemi, ma non saprei dire: neppure "Cowboy dello spazio" mi ha fornito sufficiente ispirazione.

Lo stupore dei convocati

Credeteci o no, Fassino ha sentito la necessità di convocare tante persone - in genere piene di impegni - per dare un giudizio sulla proposta.
I convocati hanno ascoltato con crescente stupore il progetto. E poiché molti di loro hanno qualche problemino per far quadrare i conti dell'istituzione che guidano, la domanda è sorta spontanea: assodato che le casse pubbliche sono vuote, chi paga?
Beh, rassicuratevi. Viale e i suoi mica chiedono soldi pubblici. Dalla pubblica amministrazione vorrebbero soltanto un sostegno "morale". I soldi veri - dicono - li mettebbero gli sponsor.

Finché c'è sponsor c'è speranza

Gli astanti (sempre alla ricerca di sponsor, in genere senza molta fortuna) si sono eccitati. Ma davvero questi signori - si sono detti - conoscono sponsor disposti a cacciare tanto denaro? E chi sarebbero questi sponsor?, hanno investigato.
La risposta è stata meravigliosa: "Le fondazioni bancarie...". Ma va'? Che genialata! Nessuno ci aveva ancora pensato. Peccato che se le fondazioni danno da una parte, fatalmente devono togliere da un'altra... E poi? "Ah, i privati, le grandi aziende, la Fiat, la Ferrero...". A questo punto allo scelto uditorio sono cascate le palle, detto con pardon. Viaggiatori giunti dall'Oriente narrano che Castellani s'è pure un po' incazzato. Gli altri, essendo subalpini cortesi, e dato che s'era fatta una certa, hanno promesso di approfondire e soppesare la proposta. E se ne sono andati a casa ridacchiando amaro.

Commenti

  1. Trascrivo qui un commento lasciato da Luca Cassiani su Fb
    "1) inizia la campagna elettorale per il futuro sindaco ( potrebbe essere lo stesso di ogg)
    2) i soldi degli sponsor usiamoli per i festival cinematografici, musicali ( mito sta morendo), il teatro e la musica giovanile, le istituzioni c'è stanno affondando
    3) i pensatoi non servono se costano milioni; le buone idee e le grandi progettualità sono moltissime e di solito girano sul web gratis"

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