Passa ai contenuti principali

MAISON MUSIQUE CERCA UN PARTNER E INVITA VAN DE SFROOS

Davide Van De Sfroos a Maison Musique il 27 novembre
Come vi ho accennato nel post sul Folk Club, si apre uno spiraglio per Maison Musique di Rivoli, che è ad alto rischio di chiusura. La convenzione fra il Folk Club e il Comune di Rivoli per la gestione della struttura è stata prorogata al 31 dicembre, e Paolo Lucà mi ha confermato che l'obiettivo è trovare un partner interessato a far funzionare davvero la parte "commerciale" del complesso di via Rosta, che dispone di sale per attività varie, un ristorante, una foresteria che potrebbe diventare un delizioso hotel di charme. Maison Musique è un gioiello di archeologia industriale, un ex macello in stile decò perfettamente ristrutturato e con notevoli potenzialità nel settore dell'accoglienza e del turismo. "Però non è il nostro mestiere - mi dice Paolo. - Noi organizziamo concerti, non abbiamo le competenze per diventare ristoratori o albergatori; e nemmeno amministratori di condominio". Di qui l'idea di cercare un imprenditore privato interessato alla partnership. Mi dice Lucà che l'assessore regionale alla Cultura, Antonella Parigi, è stata di parola e si sta dando un gran daffare in quel senso. La speranza che che gli sforzi diano un risultato in tempo utile per salvare Maison Musique. Intanto, Lucà e Valfré fanno il loro mestiere anche a Rivoli: la stagione è già ripartita con le serate di tango, e il 9 ottobre c'è il primo concerto, con la macedone Dzambo Agusevi Orkestar. Il 27 è poi in programma una seratona di chitarristi in memoria di Andrea Allione, mentre novembre porterà gli ungheresi Vizonto, che recuperano il concerto annullato per pioggia quest'estate al Borgo Medievale: oltre a suonare, i Vizonto prepareranno il gulasch per tutti gli spettatori. Sempre a novembre, il 27 arriverà  Davide Van De Sfroos.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la