Sono alla Fondazione Sandretto, dove inaugurano le tre mostre David Ostrovski, Consumpion e Re Rebaudengo Serpentine Grants. E nel pissi pissi bao bao torinese gira questa voce: la guerra del Regio starebbe per finire, con la sostanziale vittoria di Noseda. Dicono che per tutta la giornata si sono susseguite frenetiche riunioni con Fassino e altri, e a quanto pare vogliono tenersi ad ogni costo il Karajan de noantri, per cui la resa sarebbe totale. Noseda resta, e arriva una direttrice artistica scelta nella triade imposta da Noseda stesso. Questo si dice adesso, alle 20,15 di giovedì 11 settembre, tra la folla in via Modane. Io stento a crederci: di più, non ci credo neanche se lo vedo. Ma se fosse vero, Vergnano è ancora fortunato. Metti che al posto di Noseda ce n'era uno davvero bravo (tipo uno che piace a Paolo Isotta). In tal caso, al povero Walter gli toccava pure di inginocchiarsi sui ceci.
P.S. Or ora (23,40) ho chiesto lumi all'assessore regionale Parigi: mi assicura che "le cose non stanno così", ma aggiunge che considera Noseda "un valore artistico importante" a cui non si può rinunciare. Io invece rinuncio a capire e me ne vado a letto. Domani è un altro giorno, si vedrà.
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