Passa ai contenuti principali

CAVALLERIZZA OCCUPATA: LE MAIL DEI "SOVVERSIVI"

Scene dell'occupazione alla Cavallerizza Reale. Qui sopra un antagonista si addestra all'uso di un'arma impropria. Sotto, un conciliabolo di sovversivi che progettano azioni violente: in primo piano si notano alcune ferocissime Pantere Grige

Finora non ho scritto sulla faccenda della Cavallerizza occupata. Non per disinteresse: semplicemente non l'ho fatto perché ogni giorno uscivano articoli sui giornali, e io sono solo - e pure un po' malandato - per cui preferivo tacere non avendo abbastanza elementi per parlare. Principio wittgensteniano che, se maggiormente applicato, migliorerebbe assai la qualità della vita. Lunedì scorso però sono andato a fare un giro sul posto, e mi è sembrata una situazione civilissima, tranquilla, ordinata: non ho avvistato temibili antagonisti trinariciuti, bensì coppiette, famiglie, bambini, anziani signori. Non ho visto traccia dei pericolosi sovversivi che mi aspettavo dopo la lettura di alcune cronache . E già lì, un po' mi sono girati. Poi ho notato che, ogni volta che sui giornali uscivano articoli sulla faccenda, quelli della Cavallerizza rispondevano con mail contenenti puntualizzazzioni e osservazioni anch'esse molto civili, e per nulla sovversive. E allora ho deciso di pubblicarle, quelle mail. Una dopo l'altra, in ordine cronologico, a partire dalla prima, che annuncia l'occupazione. E in fondo, pubblico pure l'appello degli occupanti ai cittadini. Insomma, per giudicare bisogna avere sotto gli occhi tutte le carte. Almeno, a me quand'ero all'inizio di questa professione, hanno insegnato così. E adesso che sono vecchio, non ho perso il vizio. Ecco quindi tutte le mail che ho ricevuto da quelli della Cavallerizza Occupata. Quando sono riuscito a reperire on line gli articoli cui fanno riferimento, li ho linkati. .


sabato 24 maggio 2014 14.29


GENERIAMO STUPORE - LA CAVALLERIZZA REALE TORNA A VIVERE
L' assemblea pubblicata promossa dal collettivo cavallerizza1445 ha occupato il complesso (la sala teatrale della manica corta e il giardino delle scuderie) della Cavallerizza Reale a Torino.
Ieri 23 maggio, nella giornata di approvazione del decreto cultura che concede ai privati di mettere le mani sul patrimonio culturale di questo paese, come cittadii abbiamo riaperto uno dei luoghi di cultura della città di Torino anch'esso destinato alla s-vendita ai privati: la Cavallerizza Reale.
Alle ore 20.30 nel cortile della Cavallerizza si è aperta un'assemblea pubblica, partecipata da oltre un centinaio di persone, che ha visto confrontarsi abitanti del quartiere, compagnie teatrali, affezionati al luogo, interessati al territorio e alla sua politica, ma anche chi per la prima volta ha scoperto questo elemento del cuore della città, discutendo non solo della Cavallerizza, ma anche di una gestione diversa degli spazi pubblici e della cultura.
Ieri, le istituzioni e parte della stampa, hanno dato notizia che loccupazione di alcuni facinorosi era stata “sventata”, tentando di trasformare anche le questioni della cultura e dei beni comuni in un mero problema di ordine pubblico; cio non ci ha scoraggiato, ma ci ha dato la spinta per dimostrare che la cittadinanza è reale - così come loccupazione della Cavallerizza - e pretende dallamministrazione una diversa gestione del patrimonio pubblico.
La cosiddetta riconversione della città da polo industriale a città dei servizi e della Cultura operata dall’amministrazione Chiamparino-Fassino, in realtà, si è rivelata un’operazione legata prevalentemente ai grandi eventi mediatici e non alla promozione della cultura diffusa sul territorio. Infatti il forte ridimensionamento degli investimenti ha concentrato i fondi nelle mani di poche realtà che gestiscono il monopolio artistico sulle produzioni.
Il comune di Torino ha scelto di abbandonare e vendere il complesso della Cavallerizza Reale, un bene demaniale, di norma pubblico e inalienabile, proclamato Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.
Crediamo che l’amministrazione comunale non abbia agito nell’interesse del territorio e di chi lo vive, ecco perché vogliamo dare un’alternativa al degrado in cui versa la Cavallerizza.
Perciò abbiamo deciso di organizzare in questo luogo una 3 giorni ricca di offerta culturale, ma anche di dibattito su cultura, bene comune e trasformazioni urbane a Torino.
"ASSEMBLEA CAVALLERIZZA 14.45" è il collettivo, nato nel dicembre 2013, che invita la cittadinanza di attraversare e scoprire la Cavallerizza Reale, sperimentando nuove forme di arte, cultura, politica e partecipazione alla vita della città.
Cavallerizza Liberata

Giovedì 29 maggio 2014  21,30

L'Assemblea Cavallerizza 14:45 non si riconosce in quanto riportato negli articoli... pubblicati sull'edizione online de La Stampa e... dall'edizione cartacea di Repubblica. Stiamo cercando di costruire qualcosa di nuovo, fondato sulla bellezza e la condivisione, di conservare il nostro patrimonio e renderlo vivo, per tutti. E vogliamo dimostrarlo con i fatti. Inediti e, speriamo, sorprendenti.
Vogliamo schierarci concretamente al fianco del circolo e della sua gente. Popoleremo ancor di più i cortili, predisponendo spazi di studio e di convivialità.
La partecipazione attiva all'Assemblea Cavallerizza come già in più occasioni dichiarato è eterogenea ed aperta; rispondiamo quindi con chiarezza che l'Assemblea non accetta il tentativo di dividerci. Da chi vive il circolo e internamente. Non ci sono buoni e cattivi: siamo tutti protagonisti di questo processo di partecipazione e riappropriazione.
Fate un giro per i cortili della Cavallerizza, parlate con qualcuna delle centinaia di persone che li hanno attraversati nell'ultima settimana, prendete parte alle attività, alle assemblee: decidete voi se ci sia verità nelle parole dei due giornalisti. 
Quanto al Circolo Beni Demaniali, oggetto di incresciosi atti vandalici e d'intimidazione, riportiamo un piccolo esempio del rapporto costruito in questi mesi.
Insomma passate a trovarci. Sarà una bella sorpresa.

 

Venerdì 30 maggio ore 10,33


LA SAGRA DELLA CAVALLERIZZA

SABATO 31 MAGGIO

10:00- 14:00 
Pulizie del giardino #CULTURA DELLA CURA

allestimento mostra collettiva "Liberi poster in libero spazio" 999 / HOGRE / RAWTELLA / GALO / MP5 / ELFO / AK / BR1 / HALOHALO / SKESIS / UNO / TO/LET / WEED / GUERRIGLIASPAM / CHEKO'S ART / DOTT.PORKA'S

10:00-16:00 #SAGRA DELLE ARTI

lab: Elementi di tecnica e comunicazione vocale
condotto da Elena Arcuri
(Musicoterapeuta, Docente di Canto e tecnica vocale alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, Direttore della scuola del Teatro Litta di Milano)
con pausa pranzo di un'ora 13 -14.

dalle 16:00 ad oltranza - CANTIERE TEATRO
a cura di Domenico Castaldo

15:00 - 18:00 #SAGRA DEL GIOCO
il pomeriggio è dei bambini!
i giardini saranno a disposizione per giochi e animazione

a partire dalle 18:00 ad oltranza
Ogni banchetto una delizia #CULTURA DEL CIBO
A cura di GermogliaTo, Genuino Clandestino, e Assemblea Cavallerizza 14:45

ore 19 con i Tangonauti - lezione base ed esibizione di tre coppie di danzatori argentini - Arena del Tango #SAGRA DELLE ARTI
Il fascino del tango invaderà Cavallerizza reale

dalle 22:00 - Musica dal vivo #SAGRA DELLE ARTI

ore 00:00 Dj set by
Terzo Piano United Djs: Giobbi lee boy, Rude Matt, Zizzapawa, ACast.... Roots, Reggae, Dancehall e Jungle dalla Torino che resiste!

DOMENICA 1 GIUGNO

10:00-16:00

lab: Elementi di tecnica e comunicazione vocale
condotto da Elena Arcuri
(Musicoterapeuta, Docente di Canto e tecnica vocale alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, Direttore della scuola del Teatro Litta di Milano)
con pausa pranzo di un'ora 13-14.

16.00

I primi passi dell'attore - lab per (non) attori a cura dell'attore argentino Marco di Tieri

ore 18:00 Assemblea pubblica

Saranno invitati tutti i sottoscrittori dell'appello a visitare Cavallerizza reale e dare il loro sostegno all'iniziativa

ore 21 Matteo Negrin - live

Lunedì 2 giugno 2014 20.00


Apprendiamo dall'edizione de "La Stampa" del 2 giugno 2014 che, a causa dello stato delle strutture all'interno del complesso della Cavallerizza, il Comune ha intenzione di aprire un tavolo con l'assemblea degli occupanti, per proporre spazi teatrali alternativi in città. 
Come Assemblea Cavallerizza 14:45 non escludiamo la possibilità di un'interlocuzione con l'amministrazione, a patto che questo rappresenti però un'occasione di confronto reale tra chi ha deciso, a fini speculativi, di abbandonare questo posto al degrado negli ultimi anni e chi ha deciso, attraverso il gesto forte dell'occupazione, di riportare nel dibattito pubblico le sorti di un bene storico-culturale inestimabile, che appartiene alla collettività. 
Il porticato della Cavallerizza Reale, utilizzato dal Teatro Stabile fino a Novembre, necessita sicuramente di lavori di ristrutturazione. Tuttavia le sue condizioni, non troppo dissimili dal momento della sua dismissione, non rappresentano un motivo per richiederne uno sgombero immediato.
L'accesso agli spazi, una volta adibiti ad abitazioni, è già stato limitato, in modo da poter attivare un percorso di attenta valutazione del suo stato.
Durante le ultime giornate abbiamo portato avanti un lavoro di documentazione e censimento degli spazi e delle loro condizioni, coadiuvati da architetti professionisti, per una stima degli interventi necessari. 
Questo lavoro non ha fatto che confermare l'esigenza di un investimento nella gestione degli stabili. 
Auspichiamo che l'amministrazione si faccia carico delle sue responsabilità nell'abbandono della struttura, che ha generato il degrado che oggi ci troviamo a testimoniare.
Auspichiamo inoltre una riconsiderazione dell'intero processo di svendita da parte del Comune, che vada incontro alle reali aspettative della cittadinanza delle quali gli occupanti si sono fatti interpreti.
Questo non può essere infatti solo un pretesto per ottenere lo sgombero degli occupanti, così come è invece riportato sull'articolo pubblicato oggi.

Mercoledì 4 giugno 2014 10.33


La Cavallerizza è reale e i giardini dietro sono realmente aperti tutto il giorno, mercoledì 4 giugno! Oggi in consiglio comunale si discuterà della possibilità di fare un parcheggio sotterraneo sulla porzione di reali inerente la ‘salita delle carrozze’ (tra l’auditorium rai e l’area di prato che converge verso i reali alti). Da due settimane occupiamo la cavallerizza reale, ogni giorno ce ne prendiamo cura e la facciamo vivere per impedire al comune di venderla. Oggi, mentre il Comune parla dell'ennesima demolizione  di aree verdi, noi apriremo i giardini alla cittadinanza: leggeremo un libro, canteremo una canzone, faremo un picnic sui prati, faremo visite guidate, raccolta firme, yoga sul prato… La Cavallerizza è reale!

Mercoledì 4 giugno 2014 21.23


Dalle pagine de La Stampa di oggi l’assessore alla cultura Braccialarghe si rivolge agli occupanti della cavallerizza dicendo che se avessero un consiglio su dove trovare i soldi per rimetterla in funzione, Lui e l’Aministrazione sarebbero ben lieti di seguirlo. Dato che veniamo interpellati direttamente, rispondiamo. Pensiamo che le dichiarazioni dell’assessore lascino intendere l’imbarazzo in cui sono le Istituzioni rispetto alla questione Cavallerizza, imbarazzo da cui non abbiamo nessuna intenzione di levarli! Piuttosto vorremmo sapere, come mai il Comune ha reso disponibile alla vendita, tramite la cartolarizzazione, un bene inalienabile? La situazione in cui versa la Cavallerizza Reale è frutto delle scelte politiche della coalizione di maggioranza che governa la città ormai da tempo immemore, di cui l’assessore fa parte, non è una mera questione di cifre. Certamente quando si parla d’investimenti si parla anche di quanto investire, ma è già un passo successivo rispetto allo scegliere su cosa investire. Si è scelto d’investire vari milioni di euro per una rock arena mai utilizzata, per un villaggio olimpico fatiscente già dopo pochi mesi e gli esempi potrebbero andare molto avanti. Ora gli stessi che hanno fatto queste scelte svendono il patrimonio pubblico in nome del debito che hanno contratto. Dal 23 maggio occupiamo la cavallerizza per impedire la sua svendita e perchè chi governa la città renda conto agli abitanti delle politiche che attua sul territorio. Le centinaia e centinaia di firme già raccolte perchè la Cavallerizza non sia venduta sono la prima risposta che possiamo dare all’assessore.

Giovedì 5 giugno 2014 15.00

Nell’articolo odierno (5.06.2014 ) pubblicato su La Stampa il soprintendente Luca Rinaldi dichiara che i progetti che sta valutando non comprendono esercizi commerciali, appartamenti di lusso e spazi dedicati al settore terziario. Tuttavia proprio in questi giorni in Consiglio comunale pare si stia discutendo l'approvazione di una delibera che prevede la costruzione di un parcheggio sotterraneo ai Giardini Reali, come descritto nell'Accordo di Valorizzazione, il cui testo ammette per la Cavallerizza usi commerciali e parla esplicitamente della possibilità di insidiarvi un parcheggio, pubblico, del costo stimato di 6.000.000 di euro. Mentre la variante n° 217 al Piano Regolatore (approvata a gennaio 2011) prevede per la Cavallerizza funzioni “residenziali, terziarie e ricettive” ammettendo dunque esplicitamente la possibilità di insediarvi un albergo. previsioni confermate anche dalla deliberazione della giunta comunale del 20 novembre 2012. Inoltre sul sito “YouCanBetOnTorino” è possibile visionare una brochure della Cavallerizza dove viene ventilato il suo uso per la realizzazione di appartamenti di lusso e esercizi commerciali. Ma non è solo una questione di usi, un bene comune di tale importanza, al centro della città, deve rimanere di proprietà pubblica; non basta, come dice il soprintendente “un percorso totalmente condiviso con il Comune”, ci vuole invece una condivisione con tutta la cittadinanza. Esattamente quello che sta tentando di fare questa occupazione: uno straordinario esperimento dal basso a cui tutti possono partecipare. Difatti abbiamo raccolto in soli 4 giorni oltre mille di firme. La situazione in cui versa la Cavallerizza Reale è frutto delle scelte politiche della coalizione di maggioranza.
Quando si parla d’investimenti si parla anche di scelte: quanto investire, certamente, ma prima ancora bisognerebbe scegliere su cosa e come, investire. Si è scelto di spendere vari milioni di euro per una rock-arena mai utilizzata, per un villaggio olimpico fatiscente già dopo pochi mesi, e gli esempi potrebbero proseguire.
Ora gli stessi che hanno fatto queste scelte svendono il patrimonio pubblico in nome del debito che hanno contratto. Dal 23 Maggio occupiamo la Cavallerizza per impedire la sua svendita e perchè chi governa la città renda conto agli abitanti delle politiche che attua sul territorio.
Ci siamo anche messi in contatto con il soprintendente per una gestione responsabile del complesso ma non abbiamo ottenuto risposte, sicuramente non escludiamo un dialogo con le istituzioni purché questo sia reale e non teso all’ennesimo compromesso sul futuro della Cavallerizza.


L'appello




DIFENDIAMO LA CAVALLERIZZA

Da venerdì 23 maggio la Cavallerizza Reale è stata riaperta alla città. Come abitanti di Torino abbiamo sentito l’esigenza di far rivivere questo meraviglioso pezzo di territorio. Da anni a questa parte, infatti, la Cavallerizza Reale versa in uno stato di degrado sempre più allarmante in seguito al suo progressivo svuotamento, iniziato con lo sfratto di tutti gli inquilini ed ultimato in novembre con la chiusura delle sale gestite dal Teatro Stabile. Resistono solo poche attività vitali all'interno del complesso, usato ormai per lo più come parcheggio: tra queste lo storico Circolo Beni Demaniali, anch'esso sotto sfratto.
La Cavallerizza Reale è un complesso architettonico unico nel suo genere ed un bene di valore inestimabile, non solo per il suo valore storico ed artistico ma per il significato simbolico che ha assunto negli anni per la città. È inaccettabile che questo patrimonio di memoria storica e culturale del territorio sia destinato all´abbandono, come dimostrano le pessime condizioni in cui versa, per via di una gestione incurante da parte del Comune che ha trascurato la manutenzione degli stabili. È ancor più inaccettabile che un bene pubblico da sempre attraversato e vissuto da tutti i cittadini, un luogo di produzione di cultura per tutti gli abitanti, sia stato messo in vendita. Attraverso un processo di cartolarizzazione, infatti, l’intera area è stata messa all’asta dal Comune di Torino, che l’aveva acquistata dal Demanio per decine di milioni e che nonostante le molte difficoltà incontrate nella ricerca di acquirenti cerca ora di vendere ad ogni costo, anche ad un prezzo decisamente e progressivamente più basso: una svalutazione che preannuncia una nuova speculazione.
La Cavallerizza Reale è iscritta nell’elenco dei beni Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell´UNESCO come parte integrante dell´area della “Zona di comando”, parte del più ampio insieme delle residenze sabaude: per la tutela sono necessarie l’integrità fisica degli edifici e la loro fruizione pubblica in ambito culturale. Tuttavia l’amministrazione comunale nel 2012 ha deliberato che la Cavallerizza possa essere destinata a usi di carattere privato. In quest’ottica, apprendiamo da La Stampa del 29 maggio che sarebbero presenti due compratori interessati al bene per farne appartamenti di lusso ed esercizi commerciali. Una simile trasformazione è prevista anche per la vicina area dei Giardini Reali, in cui si prospetta la realizzazione dell´ennesimo parcheggio interrato, riducendo un´importante area verde nel cuore della città in un giardino su soletta.
Ci troviamo pertanto di fronte ad un patrimonio della città che dovrebbe essere liberamente vissuto e frequentato da tutti i cittadini e che invece il Comune vuole svendere, privatizzare e destinare al profitto di pochi: una prospettiva che non possiamo tollerare e che ci stiamo impegnando con forza a contrastare. Per questo:
·         chiediamo che il complesso della Cavallerizza sia rimosso dal programma di cartolarizzazione del Comune di Torino e sia immediatamente bloccata l´asta per la sua vendita, perché tutto il complesso rimanga di proprietà pubblica;
·         chiediamo che la Cavallerizza, in quanto patrimonio della città e dell’umanità, rimanga sempre aperta ed accessibile a tutti i cittadini: la destinazione degli immobili deve rimanere legata ad una funzione pubblica e ad una fruizione collettiva, ne sia conservata e potenziata la valenza socio-culturale e la natura di luogo di aggregazione; sono del tutto incompatibili e inaccettabili usi impropri di carattere privato e speculativo;
·         chiediamo che il futuro della Cavallerizza venga deciso insieme ai cittadini attraverso processi di gestione partecipativa: in questa prospettiva la destinazione degli immobili deve essere decisa in base alle esigenze reali dei cittadini affinché questo luogo torni ad essere uno dei cuori pulsanti della città.
A partire dalla Cavallerizza sentiamo infine la necessità di costruire un ragionamento collettivo sulle contraddizioni legate alle trasformazioni urbane di Torino e sulle politiche che le hanno generate, per riaffermare l´importanza della partecipazione dei cittadini nel governo del territorio.
Invitiamo pertanto tutti i cittadini a sottoscrivere questo appello ed a partecipare attivamente alle iniziative promosse per fare vivere e difendere la Cavallerizza Reale.
 











Commenti

  1. diffondete ....
    un posto così belllo non può essere negato a una città viva come Torino ... deve tornare alla Cultura e ai suoi cittadini!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la