Oggi su TorinoSette racconto una storia di ordinaria sciatteria, che riguarda il destino del Forte di Exilles. Per capire cosa intendo per "ordinaria sciatteria", vi aggiungo un paio di dati (e di date): la decisione della Regione di non rinnovare l'affidamento del Forte al Museo della Montagna viene comunicata nel luglio 2013 alla direzione del Museo con una lettera firmata da Patrizia Picchi, dirigente del Settore Musei e Patrimonio Culturale, e da Virginia Tiraboschi, direttrice della Direzione Cultura, Turismo e Sport. Ripeto: a luglio dell'anno scorso. Dopodiché, nessuno si è occupato di preparare il bando per una nuova convenzione. La convenzione con il Museo scade a maggio, e il Museo ha già cominciato il trasloco. Una settimana fa - a metà febbraio! - a qualcuno più scaltro degli altri viene in mente che sarebbe ora di fare il benedetto bando: peccato che nel frattempo la Regione sia finita nei casini che ben sapete. Dunque, in attesa di nuove elezioni, la giunta Cota può assumere solo provvedimenti indifferibili e urgenti. Ooops... Pare, in base a ponderati pareri legali, che il bando non si configuri come "indifferibile e urgente": d'altra parte, hanno aspettato sette mesi, prima di occuparsene... Adesso, i solerti funzionari progettano di "prorogare" la convenzione con il Museo della Montagna. Eh già, tutti lì ad espettare i comodacci loro. Avete avuto sette mesi per provvedere - SETTE! - e vi svegliate adesso? Ho saputo che l'assessore Coppola, informato del casino, tenterà di "forzare" la giunta su questa faccenda. Io, al posto suo, "forzerei" i miei sciatti funzionari alle dimissioni.
William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h
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